L'importanza del gioco nei bambini
Giocare è un'attività innata in ciascuna persona.Sin dalla
primissima infanzia,il bambino gioca con la sua voce,toccandosi le parti del
corpo,con lo sguardo.Il gioco è per lui
un modo per approcciarsi al mondo che lo circonda e che lo incuriosisce.Più
avanti in età prescolare,il gioco diventa un elemento indispensabile
per la sua crescita intellettiva,affettiva,morale e fisica.
Un bambino che non gioca è un bambino passivo,chiuso in se stesso,che
non si relaziona agli altri.Le attività ludiche sono alla base di ogni
attività nella scuola materna. Il bambino raggiunge gli obiettivi programmati
dalle insegnanti sotto forma di gioco. Quando gioca lui entra in un mondo magico
che lo affascina e lo cattura.Il bambino apprende senza rendersene conto.
L'ingresso alla scuola elementare limita il suo spazio psicologico di libero
movimento degli alunni che vedono diminuire notevolmente i momenti di gioco.Ma
anche la fascia d'età che va dai sei agli undici anni necessita di
momenti ludici adeguati a bisogni relativi all'età.
I bambini del primo ciclo dell'elementare si trovano ancora in una fase dove
è impossibile attuare delle attività astratte.Le insegnanti,
tramite attività strutturate,giochi e canzoncine,riescono a catturare
la loro attenzione per raggiungere gli obiettivi previsti.
I bambini del secondo ciclo,invece,sono capaci di fare astrazioni ma all'interno
della classe,nei momenti ricreativi,giocano a gruppi di maschi o di femmine
poiché diversi a questa età sono gli interessi. I maschi costituiscono
le cosiddette "bande", mentre le femmine giocano a danzare o a raccontare
i loro piccoli segreti.
Il gioco,quindi,riveste una importanza fondamentale in qualsiasi età
perché è anche catarsi e serve ai bambini ad essere creativi.