Introduzione
L’idea di strutturare un ipertesto con i
miei alunni è nata dalla piacevole visione degli ipertesti del laboratorio 1
del corso di formazione on line. Sono
una docente di sostegno neoassunta e opero in una seconda classe elementare
dell’Istituto Comprensivo “G.Rogasi” di Pozzallo (RG).
Ho
discusso con le mie colleghe in classe circa questi lavori allettanti e
abbiamo deciso insieme di strutturare tale progetto che definirei sperimentale
perché nella scuola in cui
lavoro è la prima volta che un simile lavoro si concretizza.
Insieme alla collega di Storia abbiamo deciso che l’obiettivo che avrebbe
senz’altro colpito ed entusiasmato i bambini doveva essere qualcosa che li
riguardasse direttamente.In effetti,il lavoro si è innestato su un obiettivo
di Storia che è il seguente:Ricostruire la propria storia personale anche
attraverso i giochi.
Il
lavoro è stato recepito positivamente non solo dai bambini ma anche dai
genitori che sono stati coinvolti nella ricerca di materiale nonostante il
lavoro sia stato condotto in buona parte da me che ero vista come una figura
“allegata”alle colleghe curricolari.
Il progetto ha avuto l’obiettivo di accostare i bambini non solo ad un modo
diverso di apprendere,ma anche indirizzare gli alunni ad effettuare una
ricostruzione della propria storia da sé
con l’ausilio di foto,immagini e disegni realizzati da loro stessi.
Infine,ma non ultimo,l’obiettivo è stato quello di andare oltre il libro di
testo e,quindi,uscire fuori dai soliti schemi di lavoro.
Dovendo affrontare un lavoro nuovo,abbiamo deciso in team il modo di procedere
nello svolgimento dell’ipertesto.
In
un primo momento abbiamo realizzato la mappa dei concetti da sviluppare.Quindi
abbiamo concordato che una parte del lavoro poteva essere svolta dai bambini e
dai loro genitori.
I bambini hanno provveduto a disegnare, a fornire notizie sui loro giocattoli
preferiti della prima infanzia e a recuperare il materiale relativo alle
ludoteche (vedi locandina) e ai luoghi dove è possibile giocare (foto ).
Inoltre, hanno poi condotto una indagine personale sul modo in cui i genitori
giocavano da piccoli e ci hanno delucidato su argomenti quali ,ad esempio, la
Playstation oppure i programmi televisivi preferiti.
I genitori hanno contribuito alla realizzazione dell’ipertesto cercando le
foto di quando erano piccoli con i relativi giocattoli.
Da parte mia ho provveduto alla realizzazione dei testi sulle informazioni
riguardanti Pozzallo, la differenza tra Gioco,giuoco,giocattolo ecc.
Una
volta realizzati tutti i testi, li abbiamo letti in classe più volte
e,insieme agli alunni,abbiamo stabilito il modo in cui dovevano essere
ipertestualizzati.Abbiamo cercato,così,di fare capire agli alunni
(anche se piccoli) che il sapere deve essere costruito non in maniera
sequenziale e rigida ma va visto come una serie di connessioni di concetti e
idee che possono scambiarsi tra di loro ed essere ricondotti ad un punto di
partenza principale.
I
risultati raggiunti sono stati oltre ogni aspettativa perché la
partecipazione al progetto da parte dei bambini è stata viva e costante.I
bambini si sono sentiti al centro del progetto perché ciascuno di loro ha
apportato il proprio contributo allo scopo di realizzare l’ipertesto che li
ha veramente coinvolti in maniera attiva e positiva.
Anche per noi insegnanti aver svolto un lavoro nuovo in comune ci ha
particolarmente gratificate e arricchite perché siamo convinte che andare al
passo con i tempi in ambito scolastico e,quindi,rinnovarsi,confrontarsi sia
non un obbligo ma una autentica necessità.
Inoltre, il progetto ha contribuito a consolidare il nostro rapporto basato
sulla fiducia reciproca e sulla professionalità.
Maria Palumbo