Bibliolab LABORATORIO DI STORIA > materiali didattici > prodotti > Carlo Magno ed il medioevo > Agricoltura |
Nel Medioevo l'agricoltura era alle base di tutta l'economia. Tuttavia il lavoro era molto faticoso. Molto poco venne fatto per migliorare l’economia della produzione agricola; le classi rurali erano una massa sfruttabile senza pietà. Abbandonato a se stesso, senza consigli, senza appoggi, senza denaro, con un bestiame ed una attrezzatura insufficienti, il contadino non sa avvicendare le coltivazioni, ignora la concimazione e l’utilità di certe piante. La maggior parte del suolo d’Occidente non è coltivato. I metalli scarseggiavano e l'aratura veniva effettuata con un aratro di legno tirato da buoi; ma con questo tipo di aratro i solchi erano poco profondi, per cui altri contadini pensavano ad allargarli con vanghe e zappe. Poche le invenzioni che costruirono ad alleggerire il lavoro degli uomini, tra queste ricordiamo l'erpice, attrezzo che, tirato da buoi, serviva a ricoprire i solchi dopo la semina. Nel Medioevo il grano si macinava utilizzando i mulini ad acqua e i mulini a vento. L'acqua corrente e il vento facevano muovere le ruote del mulino, attraverso una serie di ingranaggi. Il movimento era trasmesso alla pesante macina. Questo tipo di mulini sostituivano la fatica della macinazione l'uomo e gli animali. |