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La Stampa - 03 - 12 - 2004

Alcuni extracomunitari stagionali sono diventati titolari d’azienda

NELLE VIGNE E NEI CAMPI IL LAVORO E’ MULTIETNICO

Crescono gli addetti stranieri. E Roma autorizza nuovi ingressi

 

TORINO

In principio arrivavano soprattutto dal Nord-Africa. Utilizzati in prevalenza nei vigneti durante la stagione della raccolta. Tutti stagionali. Alcuni si sono integrati sino al punto da essere assunti a tempo determinato o indeterminato da alcune aziende non solo vitivinicole, ma anche nei settori zootecnico, frutticolo o floricolo. Altri si sono trasformati in piccoli e medi imprenditori. E’ il caso di due egiziani e due algerini titolari dell’azienda agricola «Il Mediterraneo» di Brandizzo in provincia di Torino. Emblematica la storia del mungitore di origine indiana arrivato prima in Lombardia, poi nel Piacentino, infine nel Novarese, oggi responsabile del reparto zootecnico di una grande azienda agricola. Si è fermato tra le risaie e gestisce contemporaneamente anche due ristoranti. Nord-africani, ghanesi, ivoriani, ungheresi, romeni, albanesi e kosovari. Indiani ma anche parecchi cinesi stagionali, impiegati soprattutto come esperti durante la staigone estiva per selezionare il riso in maturazione o estirpare le infestanti.
E’ un piccolo esercito quello composto dai lavoratori stranieri nelle campagne del Piemonte. Frutticoltura e viticoltura sono i settori con maggior presenza multietnica. Ma anche gli altri comparti hanno bisogno di braccia in grado di supplire alle carenze di manodopera. Tanto che - non è solo un problema piemontese - le organizzazioni agricole professionali chiedono l’allargamento delle quote di lavoratori stranieri. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del presidente del Consiglio, è stata ammessa una nuova quota di 16 mila lavoratori neo-comunitari in tutta Italia. Una decisione verso cui Confagricoltura - in una nota - esprime apprezzamento. Tra l’altro il Ministero del lavoro ha ridistribuito 3900 quote di autorizzazione 2004 rimaste inutilizzate, di cui 350 destinate al lavoro agricolo non stagionale, con assegnazione alla provincia di Cuneo di 100 unità per attività di viticoltura e frutticoltura.

g. f. q.

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