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La Stampa - 08 - 12 - 2004

LA SEDE TORINESE E’ IL CENTRO D’ECCELLENZA PER QUESTO TIPO DI STUDI PER I QUALI L’EUROPA HA GIÀ SPESO 50 MILIONI
Le formiche ci insegnano a evitare gli ingorghi
A Villa Gualino presentati i risultati delle ricerche sui «Sistemi complessi»

Perché le formiche, diversamente dalle auto, non sono mai ferme in coda? E come fanno, le api, a stabilire le precedenze per rientrare nell’alveare, quando un intero sciame di operaie torna alla base carico di polline? Se vi paiono domande peregrine, sappiate che se le pongono fior di scienziati che stanno cercando di applicare al traffico urbano i segreti delle formiche, mentre già hanno traslato le regole delle api negli aeroporti. Si tratta di due esempi di «sistemi complessi», oggetto di un simposio a Villa Gualino - la prima Conferenza europea su questi temi - cui partecipano 180 scienziati italiani e stranieri per discutere i risultati ottenuti con i 50 milioni messi a disposizione dalla Commissione europea sul tema della complessità. Organizza l’evento la Fondazione Isi (Institute for Scientific Interchange), che ha sede a Villa Gualino, unico centro di eccellenza in Europa per questi studi. Mario Rasetti, segretario generale della Fondazione (presidente ne è Tullio Regge) spiega che «i sistemi complessi, formati da un insieme di individui, presentano effetti non prevedibili dal comportamento dei singoli. Lo è ad esempio una folla allo stadio, o uno stormo di centinaia di uccelli, che compongono in qualche modo un solo animale con un unico movimento e migliaia d’occhi. Lo è anche il mercato finanziario, formato dall’agire di molti operatori ognuno dei quali ha per scopo l’arricchimento, così come è un sistema complesso il traffico, o il cervello: pur conoscendo il funzionamento dei singoli neuroni, gli scienziati non hanno ancora scoperto tutto a proposito dell’insieme-encefalo». «Alcuni sistemi complessi - dice Rasetti - esistono in natura e funzionano a meraviglia come sistemi intelligenti: tanto che si sta cercando di astrarne algoritmi da applicare all’informatica bio-ispirata». «Quando le api - dice Rasetti - tornano con il polline, si lanciano segnali semplici grazie ai quali ha precedenza a rientrare nell’alveare l’ape più stanca, la più carica o quella che è arrivata per prima. Lo studio di questo sistema ha consentito di elaborare un software per gli aeroporti: in certi scali, come a New York, atterrano così tanti aerei che è impossibile un controllo umano. Sono i computer a dettare le precedenze, secondo un sistema elaborato a partire dalle api». Ancora è allo studio invece la modalità con cui le formiche seguono la via più breve per raggiungere il cibo, lasciando una traccia di feromoni di varia intensità seguita dalle compagne: se ne possono trarre algoritmi di percorso grazie ai quali le nostre auto potrebbero disporre di una strumentazione che sprigioni segnali più o meno intensi a seconda dei punti di traffico più o meno congestionato, guidando le vetture sempre su percorsi liberi. Altri sistemi complessi vengono studiati senza prendere a prestito esempi della natura. Al simposio, che si concluderà stasera, partecipa, oltre a Ralph Dum, dell’ufficio scientifico dell’Ue che stanzia i fondi sulla complessità, lo scienziato israeliano Sorin Solomon, che opera stabilmente alla Fondazione applicando i metodi della fisica ai sistemi finanziari. «Si tratta - spiega Solomon - di sistemi complessi in cui ogni transizione è documentata ed espressa in numeri. Lo studio di questa massiccia mole di dati consente di prevedere le fluttuazioni di mercati, ma anche di offrire suggerimenti per sviluppare le politiche economiche». Lo studioso presto sarà in grado di definire in termini scientifici una previsione sull’andamento dell’economia del Piemonte: «Stiamo lavorando, in collaborazione con la facoltà di Economia, alla raccolta di tutti i dati disponibili: bilanci e distribuzione delle aziende, numero degli occupati, dati finanziari forniti dagli istituti di credito. Questi dati verranno studiati e reinterpretati dando vita ad un modello che nel giro di alcuni mesi potrà prevedere il futuro e le variabili economiche della regione».

Giovanna Favro

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