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La Stampa - 09 - 12 - 2004

DA SABATO IL VIA ALLA CAMPAGNA PER SUGGERIRE ACQUISTI ECOLOGICI CON POCHI IMBALLAGGI
La spesa senza confezioni inutili
«E a Natale non dimenticate la differenziata»

ASTI

Un «innocente» fazzoletto di carta abbandonato nell’ambiente «dura» sino a tre mesi e il polistirolo non scompare prima di mille anni. Due piccoli esempi che aiutano a comprendere il «peso» del rifiuto. Le feste di fine anno sono da sempre un banco di prova severo: imballaggi (plastica, nylon, cartone, polistirolo), scarti di cucina, rifiuti vari aumentano considerevolmente nei giorni dedicati ai regali, ai pranzi e alle cene. Diventa pertanto ancora più importante non dimenticarsi di separare correttamente l’immondizia. Gli astigiani, secondo gli ultimi dati forniti dal Comune che indicano la differenziata al 51%, si stanno dimostrando diligenti, ma l’Amministrazione comunale invita a compiere ancora uno sforzo. E a concentrare l’attenzione sulla spesa quotidiana. Sabato 11, in piazza San Secondo dalle 15,30 alle 18,30, verrà aperto il primo punto informativo (altri ne seguiranno per tutta la settimana) per lanciare la campagna «Ecoacquisti-L’altra faccia della spesa» (realizzata da Achab Group) che partirà da gennaio e a cui hanno aderito i negozi della catena «3A» ed altri esercizi cittadini del settore alimentare e igiene della casa e della persona. Ascom e Confesercenti offrono il loro supporto.
Ai cittadini verrà consegnato materiale informativo per sensibilizzare all’acquisto di prodotti con imballi ridotti che i negozi convenzionati si impegnano a proporre. Sono semplici regolette che possono aiutare l’ambiente. Esempio: in taluni casi gli imballaggi sono doppi, anche se uno solo potrebbe bastare. E’ il caso di molti dentifrici (tubo più scatola di cartone). Oppure frutta e verdura spesso confezionate in vaschette di polistirolo ricoperte da un «film» di plastica (due imballaggi che andranno smaltiti). Stesso discorso per le pratiche buste per salumi e formaggi che fanno però innalzare il quantitativo di plastica nella pattumiera. Oggi esistono anche piatti, posate e bicchieri in mater-bi (amido di mais), totalmente biodegradabili. Si suggerisce inoltre di privilegiare, quando possibile, l’uso del vetro. La campagna «insegnerà» anche a leggere le etichette, orientandosi tra le sigle. Esempio: la scritta «PET» (si trova sulle bottiglie in plastica della minerale) indica il Polietilene-tereftalato, composto facilmente riciclabile; «PS» sta invece a significare polistirolo difficile da riciclare, al pari del «PP» (polipropilene). «PE» significa polietilene (si pensi ai barattoli dei saponi liquidi) anch’esso riciclabile agevolmente. Quando sull’etichetta compare la sigla «CA» l’imballaggio è costituito almeno al 70% da carta. «L’obiettivo - precisano dal Comune - è quello di limitare la quantità di confezioni assolutamente inutili che ogni giorno si acquistano. Riteniamo che la produzione e la disponibilità di prodotti con caratteristiche di ecocompatibilità può dipendere molto dalla richiesta di mercato della clientela».

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