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La Stampa - 15 - 12 - 2004

UN ACCORDO CON «GOOGLE»: I LIBRI SARANNO CONSULTABILI SU INTERNET IN FORMA INTEGRALE
Tutto il sapere del mondo a portata di clic
Da Oxford ad Harvard, «on line» 

corrispondente da NEW YORK

Sfogliare i testi classici navigando sul web sarà possibile grazie all'intesa siglata fra Google e cinque grandi biblioteche. Le firme apposte sull'accordo sono quelle di alcuni dei più accreditati centri del sapere: le università di Oxford, Harvard, Stanford, del Michigan e la Biblioteca pubblica di New York. Decine di milioni di volumi contenuti negli scaffali solitamente a disposizione degli studenti e del pubblico saranno a partire dai prossimi mesi digitalizzati con l'uso di scanner di ultima generazione e quindi messi online dando vita a quella che Sergey Brin e Larry Page, fondatori di Google, definiscono la «risorsa globale della conoscenza». I tempi dell'intera operazione si annunciano lunghi: non mesi ma anni. Michael Keller direttore della biblioteca di Standford parla di «due decenni». Ma Google, il motore di ricerca più usato su Internet, farà di tutto per accorciarli. Tanto per incominciare creerà nei pressi di ognuna delle cinque biblioteche degli appositi centri hi-tech dove applicando una tecnologia «che non nuoce alla pagine» i libri passeranno sotto gli scanner. Nella prima fase, che inizierà in tempi stretti e durerà sei mesi, saranno digitalizzati 40 mila libri «scelti a caso» della biblioteca di Harvard - che ne contiene nel complesso 15 milioni - sette milioni della biblioteca del Michigan e fra i 10 mila e 100 mila della biblioteca di New York. All'Università di Standford, che si trova in California vicino alla sede di Google, sarà realizzata una struttura in grado di passare sotto gli scanner 50 mila pagine al giorno, con l'obiettivo di riuscire a raddoppiare l'obiettivo. Per accelerare i tempi Google ha contattato due aziende hi-tech, una svizzera l'altra americana, che vendono particolari scanner in grado di girare automaticamente le pagine mentre vengono fotografate. Numerose le implicazioni dell'accordo annunciato ieri e segnato da un significativo rialzo sui mercati finanziari delle azioni di Google. Innanzitutto Internet offrirà un servizio in più: se finora dati e informazioni erano forniti dai motori di ricerca in modo casuale, d'ora in poi l'accesso a milioni di volumi consentirà di usare il Web per formare la propria conoscenza in maniera tradizionale. Per trovare la Divina Commedia di Dante non bisognerà più andare a cercare qual è il sito che l'ha messa online, basterà cercare il titolo stesso attraverso Google, che indirizzerà l'utente in una delle nuove cinque biblioteche Web. Ciò significherà più possibilità di studio e approfondimento da casa, con maggiori opportunità di accesso ai tesori del sapere anche da parte di chi vive lontano dalle biblioteche, in zone geografiche poco accessibili o in nazioni del Terzo Mondo, proprio come suggeriva uno dei documenti finali sulla globalizzazione approvato dal G8 di Okinawa del 2000. Vi saranno ricadute sui corsi online delle Università e sulle abitudini quotidiane di chi legge libri, sul funzionamento stesso delle biblioteche dove il personale sarà chiamato ad affiancare la tradizionale abilità nella conservazione dei testi alla necessità di gestirne il processo di digitalizzazione. In una seconda fase, quando la maggior parte dei volumi sarà accessibile su Internet, le cinque università creeranno un collegamento fra i rispettivi siti Web creando quella che è già definita «la biblioteca virtuale della conoscenza umana». Durante la fase di preparazione dell'accordo il primo problema che Google e le cinque biblioteche si sono trovati a risolvere è stato quello del trattamento del copyright, ovvero il timore che mettendo un volume on line si violino i diritti dell'autore e dell'editore innescando così una serie di cause legali simili a quelle provocate dalla pirateria musicale. La soluzione è stata salomonica: le biblioteche consentiranno di mettere sul Web i testi integrali di tutti i testi dove il copyright è esaurito, mentre per quelli di pubblicazione più recente o ancora protetti da diritti saranno digitalizzate solo alcune pagine per mettere in condizione il pubblico di conoscerne il contenuto e quindi decidere se ordinare o meno il libro intero. I costi dell'intera operazione si annunciano alti - con una media di 10 dollari per ogni libro passato sotto lo scanner - ma Google è convinta che l'impresa possa alla lunga rivoluzionare il modo in cui si acquisisce conoscenza, aumentando la divulgazione dei testi. Ora obbligati a rincorrere sono i motori di ricerca concorrenti - come Yahoo! e Msn di Microsoft - da cui è prevedibile attendersi analoghe iniziative, forse con altri network di università.

Maurizio Molinari

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