UN
ACCORDO CON «GOOGLE»: I LIBRI SARANNO CONSULTABILI SU INTERNET IN
FORMA INTEGRALE
Tutto il
sapere del mondo a portata di clic
Da Oxford ad Harvard, «on line»
corrispondente
da NEW YORK
Sfogliare i testi classici navigando sul web sarà possibile grazie
all'intesa siglata fra Google e cinque grandi biblioteche. Le firme
apposte sull'accordo sono quelle di alcuni dei più accreditati centri
del sapere: le università di Oxford, Harvard, Stanford, del Michigan e
la Biblioteca pubblica di New York. Decine di milioni di volumi
contenuti negli scaffali solitamente a disposizione degli studenti e del
pubblico saranno a partire dai prossimi mesi digitalizzati con l'uso di
scanner di ultima generazione e quindi messi online dando vita a quella
che Sergey Brin e Larry Page, fondatori di Google, definiscono la «risorsa
globale della conoscenza». I tempi dell'intera operazione si annunciano
lunghi: non mesi ma anni. Michael Keller direttore della biblioteca di
Standford parla di «due decenni». Ma Google, il motore di ricerca più
usato su Internet, farà di tutto per accorciarli. Tanto per
incominciare creerà nei pressi di ognuna delle cinque biblioteche degli
appositi centri hi-tech dove applicando una tecnologia «che non nuoce
alla pagine» i libri passeranno sotto gli scanner. Nella prima fase,
che inizierà in tempi stretti e durerà sei mesi, saranno digitalizzati
40 mila libri «scelti a caso» della biblioteca di Harvard - che ne
contiene nel complesso 15 milioni - sette milioni della biblioteca del
Michigan e fra i 10 mila e 100 mila della biblioteca di New York.
All'Università di Standford, che si trova in California vicino alla
sede di Google, sarà realizzata una struttura in grado di passare sotto
gli scanner 50 mila pagine al giorno, con l'obiettivo di riuscire a
raddoppiare l'obiettivo. Per accelerare i tempi Google ha contattato due
aziende hi-tech, una svizzera l'altra americana, che vendono particolari
scanner in grado di girare automaticamente le pagine mentre vengono
fotografate. Numerose le implicazioni dell'accordo annunciato ieri e
segnato da un significativo rialzo sui mercati finanziari delle azioni
di Google. Innanzitutto Internet offrirà un servizio in più: se finora
dati e informazioni erano forniti dai motori di ricerca in modo casuale,
d'ora in poi l'accesso a milioni di volumi consentirà di usare il Web
per formare la propria conoscenza in maniera tradizionale. Per trovare
la Divina Commedia di Dante non bisognerà più andare a cercare qual è
il sito che l'ha messa online, basterà cercare il titolo stesso
attraverso Google, che indirizzerà l'utente in una delle nuove cinque
biblioteche Web. Ciò significherà più possibilità di studio e
approfondimento da casa, con maggiori opportunità di accesso ai tesori
del sapere anche da parte di chi vive lontano dalle biblioteche, in zone
geografiche poco accessibili o in nazioni del Terzo Mondo, proprio come
suggeriva uno dei documenti finali sulla globalizzazione approvato dal
G8 di Okinawa del 2000. Vi saranno ricadute sui corsi online delle
Università e sulle abitudini quotidiane di chi legge libri, sul
funzionamento stesso delle biblioteche dove il personale sarà chiamato
ad affiancare la tradizionale abilità nella conservazione dei testi
alla necessità di gestirne il processo di digitalizzazione. In una
seconda fase, quando la maggior parte dei volumi sarà accessibile su
Internet, le cinque università creeranno un collegamento fra i
rispettivi siti Web creando quella che è già definita «la biblioteca
virtuale della conoscenza umana». Durante la fase di preparazione
dell'accordo il primo problema che Google e le cinque biblioteche si
sono trovati a risolvere è stato quello del trattamento del copyright,
ovvero il timore che mettendo un volume on line si violino i diritti
dell'autore e dell'editore innescando così una serie di cause legali
simili a quelle provocate dalla pirateria musicale. La soluzione è
stata salomonica: le biblioteche consentiranno di mettere sul Web i
testi integrali di tutti i testi dove il copyright è esaurito, mentre
per quelli di pubblicazione più recente o ancora protetti da diritti
saranno digitalizzate solo alcune pagine per mettere in condizione il
pubblico di conoscerne il contenuto e quindi decidere se ordinare o meno
il libro intero. I costi dell'intera operazione si annunciano alti - con
una media di 10 dollari per ogni libro passato sotto lo scanner - ma
Google è convinta che l'impresa possa alla lunga rivoluzionare il modo
in cui si acquisisce conoscenza, aumentando la divulgazione dei testi.
Ora obbligati a rincorrere sono i motori di ricerca concorrenti - come
Yahoo! e Msn di Microsoft - da cui è prevedibile attendersi analoghe
iniziative, forse con altri network di università.
Maurizio
Molinari
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