PRESENTATO ALL’ONU
IL RAPPORTO 2004 DI «NESSUNO TOCCHI CAINO»
Pena di morte, crescono i Paesi
contro
NEW YORK
Il dibattito sulla pena di morte ritorna all'Onu. L'associazione
umanitaria «Nessuno tocchi Caino» ha portato ieri al Palazzo di Vetro
il suo rapporto 2004 per rilanciare dal quartier generale delle Nazioni
Unite la campagna per la moratoria. I tempi del voto potrebbero essere
maturi nell'autunno 2005, una data simbolica, in coincidenza con il
sessantesimo compleanno dell'organizzazione. Il mondo - si afferma nel
rapporto - sta prendendo sempre più le distanze dalla pena di morte. La
tendenza verso l'abolizione registrata nel 2003 si è confermata nei
primi otto mesi del 2004 e a oggi 134 Paesi o Territori in tutto il
mondo hanno deciso di lasciare i boia disoccupati. Di questi Paesi, 81
hanno deciso di abbandonare completamente la pena capitale, mentre 14
l'hanno abolita per i delitti ordinari. Uno, la Russia, si è impegnata
ad abolirla e nel frattempo applica la moratoria come membro del
Consiglio d'Europa, sei osservano la moratoria e 32 sono abolizionisti
di fatto non avendo effettuato esecuzioni negli ultimi dieci anni. Nel
periodo preso in esame «Nessuno tocchi Caino» ha registrato quattro
abolizioni legali, quattro abolizioni di fatto e due moratorie. Questi
sviluppi lasciano intravedere un clima favorevole per un forte
pronunciamento dell'Onu contro la pena di morte. «La moratoria all'Onu
è il nostro principale obiettivo», ha detto il presidente di «Nessuno
tocchi Caino», Sergio D’Elia secondo il quale «l'abolizione della
pena di morte non può essere imposta per decreto nè può essere una
lezione di civiltà che gli abolizionisti civili impartiscono ai boia
che devono essere civilizzati. Può essere però il terreno di incontro
tra Paesi mantenitori e Paesi abolizionisti: gli uni potrebbero fare un
passo verso l'abolizione, gli altri contribuire a salvare migliaia di
vite umane». La campagna per la moratoria dell’Onu è partita
dall’Italia su spinta di «Nessuno tocchi Caino». Nel ‘94 una
risoluzione per la moratoria fu presentata in Assemblea generale, ma
perse per appena 8 voti. Dieci anni fa gli Stati membri con la pena di
morte erano 97, oggi sono 60.
r. cri. |