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storia delle donne - APPROFONDIMENTO 1

APPROFONDIMENTO - LAVORO

  di Agnese Argenta

la Stampa locale - "Il Lavoro" - Aprile 1950

Una grande inchiesta delle C.d.L. piemontesi

Come vivono le lavoratrici astigiane ?

Da un primo esame - nell'Astigiano - esse sono sovente sottoposte a sfruttamento intenso ed a disciplina bestiale

Con la grande crisi industriale che infuria oggi nel nostro Paese, dovuta alla politica condotta dal governo clericale, legato al carro dell'imperialismo americano, il tenore di vita della classe lavoratrice va continuamente peggiorando : aumentando la disoccupazione e la miseria, aumenta lo sfruttamento dei lavoratori .

Il costo della vita è in continua ascesa, mentre i salari non vi si adeguano che in misura irrisoria quando addirittura non diminuiscono per effetto della riduzione delle giornate lavorative ; tutto ciò porta da un minor consumo di tutti i generi da parte dei lavoratori.

Gli industriali tentano una via di salvezza dalla crisi senza però intaccare i propri profitti, intensificando lo sfruttamento delle maestranze.

Questo grave stato di cose è sentito particolarmente dalle donne lavoratrici, le quali oltre a percepire un salario inferiore a quello dell'uomo, (pur facendo uguale lavoro), sono sottoposte ad una disciplina talvolta di tipo fascista, costrette continuamente dai sorveglianti e dal sistema dei cottimo individuale a superare quella che è la normale produzione con un evidente maggiore sforzo fisico da parte loro.

Sono minacciate continuamente di licenziamento quando non arrivano alla produzione voluta dai loro padroni. Vivono in soggezione assoluta, non potendo nemmeno, in molti casi, far sentire la propria voce delle rappresaglie che il padrone farebbe su di loro pesare.

Una tale situazione è particolarmente accentuata nella nostra provincia. Nell'azienda Sisa, ove lavorano circa 60 ragazze, si percepiscono salari che vanno dalle 20 alle 25 lire all'ora nonostante il lavoro pericoloso che spesso è causa di gravi infortuni. Alla Saffa le donne sono costrette ad iniziare il lavoro prima dell'orario per riuscire a raggiungere la produzione voluta dal padrone. A Moncalvo nell'azienda convitto le ragazze sono trattate con una disciplina ed una intransigenza degne di un certo regime... Sono persino minacciate di licenziamento se viste alla domenica a una festa da ballo.

A S. Damiano alla ditta Facis 150 donne lavorano 3 giorni la settimana portando a casa buste di 1900 lire.

Queste pressapoco sono le condizioni delle donne lavoratrici della nostra provincia.

Per denunciare all'opinione pubblica le condizioni di sfruttamento quasi medioevale il cui vivono le lavoratrici dell'Astigiano e del Piemonte intero, le Commissioni Femminili delle Camere del Lavoro piemontesi hanno deliberato di aprire una grande inchiesta. Non molti conoscono questa situazione, anche elementi interessati affermano che gli operai e le operaie non ne hanno mai abbastanza, che vorrebbero chissà cosa, ecc. ecc. Intorno a queste lavoratrici le Commissioni Femminili delle Camere del Lavoro del Piemonte si sono impegnate a suscitare un ampio movimento di solidarietà che le appoggi nella loro lotta per emanciparsi dall'eccessivo sfruttamento e per migliorare le loro condizioni di vita.

Olga Marchisio

della Commissione Femminile

della C.d.L. di Asti

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