"Il Lavoro" -
17/23 Aprile 1946
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Echi della giornata
elettorale
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Oltre 16000 donne hanno
votato
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L'animata affluenza delle
donne alle urne è stata la chiara dimostrazione che esse sono
ormai entrate a far parte integrante della vita politica della
nazione.
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Le donne che, hanno
sofferto gli orrori della guerra, che hanno compiuto e
compiono miracoli per accordare le esigenze della vita
quotidiana con le entrate troppo spesso inadeguate, che hanno
subito come gli uomini deportati, sevizie, torture, hanno
subito come gli uomini deportati, sevizie, torture, hanno
finalmente potuto esprimere la propria volontà, hanno avuto
il giusto riconoscimento di diritti loro prima negati da falsi
preconcetti.
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La donna che forma gran
parte dell'umanità sulle sue ginocchia, che plasma le giovani
intelligenze, che educa l'animo, ha il diritto anche, quando
il proprio figlio ha raggiunto una certa maturità, di
influire sulla sua vita, di continuare a difendere la sua
creatura contro coloro che vogliono gettarla alla morte per il
proprio tornaconto, contro coloro che vogliono sfruttarla per
i propri interessi.
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Le madri, le spose, hanno
il dovere di levare la loro voce a salvaguardia dei loro
familiari, hanno il diritto di poter presentare, in nome della
giustizia, il conto terribile delle sofferenze ai profittatori
della guerra, a coloro che giocano con le vite umane, a coloro
che calpestano chi lavora e misconoscono la uguaglianza e la
fratellanza umana.
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Deve partecipare alla vita
politica la donna che lavora nei campi, quella che svolge la
sua attività tra le pareti domestiche e quella che ha un
impiego. Povera o agiata che sia, non può e non deve
appartarsi dalla vita politica della Nazione che è anche la
sua vita, deve formarsi una coscienza precisa delle proprie
funzioni e del proprio valore, deve emanciparsi dalle
strettoie di una mentalità ormai decrepita e superata che la
ponevain uno stato di inferiorità rispetto all'uomo.
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Nelle elezioni
amministrative le donne di Asti hanno votato in numero di
16.874.
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Con le elezioni politiche
esse ce ne forniranno indubbiamente la riprova potando tutta
la forza della loro coscienza e del loro numero a favore di
quei principi che dovranno formare la base della nuova Italia
democratica e progressiva.
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Prof. L. Vergano
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