STORIA  TESTIMONIANZE GALLERIA INTRODUZIONE BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA CREDITI

1.  20.000 a.C.-1492: GLI INDIANI PRIMA DEI BIANCHI
2.  1492 - 1640: I PRIMI RAPPORTI TRA BIANCHI E INDIANI  
3.  1640 - 1783: L'OCCUPAZIONE INGLESE
41783 - 1865: GLI STATI UNITI
5.  1865 - 1914: LA CONQUISTA DEL WEST

1.  20.000 a.C.-1492: GLI INDIANI PRIMA DEI BIANCHI

LE CASE DEGLI ESCHIMESI

Il termine igloo indica un’abitazione di ghiaccio e neve a forma di conchiglia rovesciata. La neve per gli igloo doveva essere scelta con cura: se fosse stata compatta ra quasi impossibile tagliarla con il coltello d’osso, se invece fosse stata troppo morbida si sarebbe disintegrata per la pressione. Un pezzo di ghiaccio trasparente veniva inserito nella parte sopra l’ingresso per dare luce all’abitazione e un piccolo foro di areazione veniva aperto nel tetto e poteva essere chiuso con un pezzo di pelle. Se all’interno si accendeva una lampada la neve in superficie si scioglieva e si gelava contemporaneamente così erano sempre ricoperti da un sottile strato di ghiaccio. Un igloo poteva ospitare al massimo 6 persone.

Nell’artico l’abitazione più usata per il periodo invernale era il Karmak, una dimora semi sotterranea coperta di terra, mentre per la primavera e l’estate vi era il Tupik, una tenda portatile costruita con pelli di Caribù  o di foca

Il Karmak aveva una forma simile  ma la sua costruzione era diversa. Veniva fatta una fossa di 1-2m di profondità e su di essa veniva costruita una cupola in lego o in osso di balena.

 

LA LUNGA CASA DEGLI IROCHESI

Le tribù dei boschi Nord orientali usavano la scorza d’albero per costruire le loro case. La casa degli Irochesi veniva chiamata lunga casa e consisteva in una solida struttura di pali piantati nel terreno, stabilizzati da travi orizzontali e sormontati da un tetto ricurvo o a punta. Era ricoperta da grossi pezzi di scorza di olmo. I fogli di corteccia inumiditi (lunghi circa 2 m e larghi 30cm) venivano appiattiti sotto alcune pesanti pietre. Le case erano larghe circa 8,6 m la lunghezza invece dipendeva dal numero di famiglie che ospitavano comunque la media era di 24 m, invece i Mohawk avevano case lunghe 61 m.

L’abitazione era divisa in stanze situate su ciascun lato dell’edificio . erano chiuse su tre lati. All’interno della lunga casa si trovava un piccolo fuoco condiviso da 2 famiglie che occupavano stanze opposte. Lungo 3 pareti c’erano stuoie che servivano come sedili , cassapanche per dormire sopra di esse c’erano lunghi scaffali sui quali conservare cibo e riporre gli abiti o coperte. Fra una stanza e l’altra c’erano dei depositi per immagazzinare il cibo. La lunga casa veniva usata anche dagli Uroni che però usavano la corteccia di cedro per costruirla.

 

IL WIGWAM

E’ un’abitazione piccola ottenuta con una copertura di scorza d’albero e di stuoie. Queste abitazione si potevano trovare su una vasta zona, dal Canada al Nord Carolina.

IL WIGWAM DEI CHIPPEWA

Veniva costruita con rami, cespugli e scorza di betulla legati assieme con rametti flessibili o strisce di scorza. Il wigwam poteva essere di forma ovale, o rotonda e di varie dimensioni, la sua caratteristica principale era il tetto a cupola. La sua costruzione avveniva con la collaborazione di tutti. Il tetto veniva chiuso con scorza di betulla lasciando un foro per il fumo. Quando la tribù si spostava la struttura veniva lasciata al suo posto e si trasportavano solo le parti leggere della capanna. Grazie a questa praticità il wigwam rimase per secoli un’abitazione molto usata.

 

IL CHICKEE

Era usato dalle tribù della Florida. Era una struttura circolare o rettangolare in pali di cipresso sormontata da fronde di palmetto e  parzialmente chiusa da pareti. Sotto alcune tettoie c’era un pavimento sollevato usato come luogo di lavoro. L’abitazione era adatta a proteggere gli abitanti dai serpenti di palude. Il chickee è stato ideato per il clima umido e caldo delle paludi. Era anche in grado di affrontare i cambiamenti delle condizioni meteo; per esempio gli uragani avevano poco effetto sul chickee.

 

IL TEPEE

Nelle pianure i popoli cacciatori avevano bisogno di un habitat facile da spostare. Questi popoli utilizzavano le pelli degli animali uccisi per fabbricarsi il tepee. Queste tende avevano come armature 5 o 6 pertiche sulle quali venivano appoggiate le pelli di bisonte o di daino. In cima c’era un foro per il fumo; all’interno il terreno era ricoperto di rami di salice o di betulla. La parete esterna era spesso decorata con motivi simbolici e religiosi. Vicino alla tenda si trovava la rastrelliera per essiccare la carne.

TITOLO: Storia degli Indiani d'America
AUTORE: Philippe Jacquin
CASA EDITRICE: Oscar Mondadori
EDIZIONE:1987
LUOGO:Milano

Sorba Manuela