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2. 1 LE
REAZIONI INDIANI ALLO ZELO MISSIONARIO Quando
le nazioni indiane cominciarono a prendere coscienza della realtà della
conquista, le popolazioni tribali invitarono tra loro i missionari. Aperti
alla spiritualità altrui e capaci di integrare la propria senza sacrificare
le credenze tradizionali, gli indiani rimasero sorpresi quando
scoprirono che i missionari pretendevano che rinunciassero alla propria
fede. Alcune tribù riuscirono a resistere alla pressione dei missionari,
mentre altri riconobbero superficialmente la religione cristiana loro
imposta, ma rimasero fedeli alle loro credenze indiane. Nonostante gli
sforzi per sradicare le credenze dei nativi, i missionari non riuscirono a
sopprimere le pratiche religiose tradizionali, però riuscirono a dividere
le società tribali in convertiti al cristianesimo e tradizionalisti, che
venivano aizzati gli uni contro gli altri in aspri conflitti ideologici. IL
TRADIMENTO La
conversione degli indiani al cristianesimo non fu, tuttavia, un processo
semplice e in generale il cristianesimo si aggiunse, ma non si sostituì,
al loro modo di considerare il sacro. Gli indiani tendevano a pensare a
Gesù e ai Santi come a spiriti guardiani aggiuntivi; i canti e i riti,
secondo loro evocavano i poteri soprannaturali. Tale modo di pensare era
molto diffuso e anche i Pueblo, che erano sotto l’influenza delle
missioni cattoliche, impedirono l’estinzione delle fedi religiose
tradizionali. Semplicemente permisero “alla chiesa di esistere e vi
incorporarono concetti indiani”. Fonte: I Pellerossa - Popolo delle
Praterie Romina Anziano |