STORIA  TESTIMONIANZE GALLERIA INTRODUZIONE BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA CREDITI

1.  20.000 a.C.-1492: GLI INDIANI PRIMA DEI BIANCHI
2.  1492 - 1640: I PRIMI RAPPORTI TRA BIANCHI E INDIANI  
3.  1640 - 1783: L'OCCUPAZIONE INGLESE
41783 - 1865: GLI STATI UNITI
5.  1865 - 1914: LA CONQUISTA DEL WEST

5.  1865 - 1914: LA CONQUISTA DEL WEST

L’IMPERO DEL BESTIAME

L’impero del bestiame è un tipico prodotto dell’ovest americano che affonda le sue radici nel XVI secolo, quando gli Spagnoli colonizzano l’America centrale, potandovi tra l’altro il loro bestiame. Nel XVIII secolo i bovini raggiunsero il Texas dove trovarono un ambiente ideale per moltiplicarsi.

Ciò che distinse l’allevamento del West da quello delle fattorie dell’Est fu l’uso costante del cavallo in tutte le fasi del lavoro. L’impero del bestiame nacque per la congiunzione alcuni elementi: i bovini longhorn messicani, i robusti cavalli indiani, i cowboy americani e i pascoli non recintati, nei quali le mandrie pascolavano sul terreno del demanio pubblico poichè non vi era altro proprietario che lo Stato.
Sostanzialmente il grande business del bestiame ebbe inizio negli anni successivi alla guerra civile. Durante questo periodo furono interrotti tutti i movimenti dei bovini verso il nord, a causa del blocco economico e militare.
Al ritorno della guerra, nell’estate del 1865, gli allevatori (che erano stati obbligati ad arruolarsi nel esercito) dovettero riordinare i propri interessi. Fu necessario organizzare dei roud up (raduni), uno in primavera e uno in autunno, con lo scopo
di dividere le mandrie che pascolavano confuse nei pascoli aperti e marchiare i capi non ancora contrassegnati.
Nel raduno autunnale si marchiavano i vitelli nati durante l’estate e quelli dimenticati nel raduno precedente, mentre in quello primaverile, il più importante, venivano selezionate le bestie da portare sui mercati del nord.
Erano i cowboy ad occuparsi della cura delle mandrie
. Essi erano ragazzi di età compresa tra i 18 e i 25 anni che affrontano la vita monotona ma spesso pericolosa del pascolo.
L’abbigliamento tipico dei cowboy era teso ad evitargli il benché minimo impedimento, era pratico per il lavoro e comodo per dormire; dato che la maggior parte  delle volte essi non potevano spogliarsi.
Il capello era uno Stentson a larghe falde, i cui usi erano molteplici: proteggeva dal sole e dal freddo della notte e funzionava come cuscino.
La camicia di lana era portata aperta sulla gola per lasciare intravedere un fazzoletto di seta che veniva usato per coprire la bocca.
Sopra i pesanti pantaloni da lavoro erano portati i gambali di pelle per proteggere le gambe dagli arbusti della prateria.
Elemento fondamentale dell’abbigliamento del cowboy era i guanti che venivano indossati tutto l’anno e proteggevano le mani dal freddo e dalle bruciature delle corde.
Gli strumenti di lavoro del cowboy erano due: la frusta e il lazo. La frusta era una striscia di cuoio che veniva legata al polso per essere sempre a portata di mano.
Anche gli uomini del pascolo portavano la Colt, anche se la usavano il meno possibile. La Colter “Six Shooter” (Sei colpi) si diffuse nel territorio delle Grandi Pianure. Fu inventata da Samuel Colt nel 1835.  
Alcune città si svilupparono e vissero sul commercio del bestiame.
Dopo settimane di monotonia, i mandriani giungevano a destinazione. Le città che costituivano il punto di incontro con i compratori, offrivano agli uomini del pascolo svaghi e i divertimenti. Vi erano i saloon, dove i cowboy potevano praticare il poker e gli altri giochi. E poi vi erano i quartieri a luci rosse.
Nel Kansans si presero provvedimenti contro la prostituzione e il gioco d’azzardo, ma raramente furono rispettati.
Abilene fu il punto di incontro più importante per circa 50 anni, fin al 1871.
Negli anni ottanta si ebbe la fine dell’impero del bestiame che aveva abbracciato tutta l’area centrale degli Stati Uniti. In quel periodo, scomparve il pascolo aperto (principio fondamentale dell’impero del bestiame). La causa di questo mutamento fu l’adozione, da parte di alcuni allevatori e coloni, del filo spinato (un’invenzione di un agricoltore dell’Illinois, Joseph Farwell, avvenuta nel 1873).
La pratica della recinzione si estese, con l’avento dei coloni, soprattutto nel Kansans e nel Nebraska.
I coloni dediti all’agricoltura diventarono talmente numerosi da assumere un rilevante peso politico. I loro rappresentanti arrivarono al Congresso e riuscirono a far valere una serie di provvedimenti che danneggiarono gli allevatori i quali furono costretti a non far più pascolare liberamente e ovunque il loro bestiame.
Per rispettare questa ordinanza, fu affidato ad un uomo il compito di far rispettare il confine del pascolo; inseguito si passò alla recinzione con il filo spinato.
Vi fu un’istanza che ordinò l’eliminazione di tutte le recinzioni dello Stato per poter distribuire i terreni ai coloni.
La pratica di allevamento del pascolo aperto lasciò così il posto al ranch, dove le bestie erano selezionate per migliorare la qualità della carne con incroci con altre razze bovine. Questo bestiame era meno resistente e voleva quindi ripari, acqua abbondante e mangime eccellente.
Il cowboy cambiò sostanzialmente, limitandosi alla manutenzione dei mulini e dei recinti.
Con il boom degli anni Ottanta si verificò un sovraffollamento dei pascoli. Vi erano troppe bestie in uno spazio ristretto: l’erba cominciò a scarseggiare. Infine, un nuovo allevamento sorse a dare il colpo finale all’impero del bestiame: quello delle pecore.
Vi furono numerosi scontri tra allevatori di bovini e quelli di ovini a causa de problema dei pascoli. I primi sostenevano che le pecore rovinassero l’erba estirpandola alla radice.
Negli anni novanta le mutate condizioni costrinsero gli allevatori di bovini ad abbandonare tale attività per dedicarsi al più redditizio allevamento di ovini: il business del bestiame era ormai tramontato. 
Gli allevatori abbandonarono i pascoli aperti e per cercare di salvare i pochi capi rimasti si convertirono al ranch.
Con il tramonto dell’impero del bestiame sparì anche la figura più tipica dell’ovest  americano: il cowboy. Ormai egli aveva abbandonato quelle pratiche che avevano caratterizzato il suo lavoro per anni. La lunga marcia verso il nord non esisteva più e la recinzione non rendeva più necessario il raduno per marchiare le bestie.

TITOLO: Storia del Far West
AUTORE: Viviana Zarbo
CASA EDITRICE: Newton Compton Editori S.r.l.
EDIZIONE: 1994
LUOGO: Roma

Castelnuovo Valentina