STORIA  TESTIMONIANZE GALLERIA INTRODUZIONE BIBLIOGRAFIA SITOGRAFIA CREDITI

1.  20.000 a.C.-1492: GLI INDIANI PRIMA DEI BIANCHI
2.  1492 - 1640: I PRIMI RAPPORTI TRA BIANCHI E INDIANI  
3.  1640 - 1783: L'OCCUPAZIONE INGLESE
41783 - 1865: GLI STATI UNITI
5.  1865 - 1914: LA CONQUISTA DEL WEST

5.  1865 - 1914: LA CONQUISTA DEL WEST

1934 L’INDIAN REORGANIZATION ACT
E LA POLITICA DEL “TERNITATION”

L’Allottment Act del 1887 e tutta la politica degli anni successivi si basava sul desiderio del congresso di trasformare gli indiani in contadini, nonostante i trattati avessero stabilito che mai gli Stati Uniti d’America avrebbero “disturbato” le tribù sulle terre che  avevano loro riservato.
Negli anni successivi al frazionamento della grande Riserva gli indiani si videro costretti ad affittare o a vendere le loro terre agli agricoltori bianchi per poter sopravvivere.
La loro indigenza fu tale che essi non poterono neanche svilupparsi demograficamente essendo le loro risorse insufficienti ai nuovi nati, anche i sistemi sanitario ed educativo si dimostrarono notevolmente carenti e inadeguati.
L’Indian Reorganization Act, nel 1934, mise un freno alla lottizzazione e tentò di restituire agli indiani ciò che non era ancora diviso in proprietà agricole.
L’atto rivela un nuovo atteggiamento nei confronti degli indiani, sviluppato in sei punti:

1.     Riconoscimento delle società indiane e sussidi per procurare loro indipendenza economica, amministrativa e politica
2.     Misure per un servizio professionale e amministrativo degli indiani
3.     Veto ad ogni ulteriore distribuzione delle terre indiane
4.     Concessione di crediti agricoli ed industriali
5.     Perfezionamento della legislazione penale e civile
6.     Restituzione delle terre lottizzate alle tribù
 
Il quinto e il sesto non furono accettati, i primi quattro divennero legge effettiva;  dato che l’accettazione delle misure dipendeva dalla volontà delle singole tribù, la risposta indiana fu lenta e in molti casi negativa.
Le lingue originarie, l’artigianato, cerimonie ed ogni tipo di tradizione fu incoraggiato e promosso con conseguente risveglio di interessi per ciò che gli indiani ricordavano come il modello di vita e la religione dei vecchi tempi.
L’Ufficio Indiano fu autorizzato a comprare terra agli indiani che avevano dovuto cederla, vennero loro affidati incarichi d’ufficio e venne istituito un fondo prestiti per lo sviluppo economico.
Alle tribù fu però concesso solo un periodo di dieci anni per portarsi a un livello socio-economico simile a quello dei bianchi.
Ma dopo la seconda guerra mondiale le cose cambiarono: nel 1954 il Congresso propose la politica del “ Termination “ che era un misto fra l’antica caccia all’indiano e il rifiuto degli aiuti.
Si classificarono le tribù in tre categorie: alla prima si potevano togliere subito gli aiuti, la seconda era in grado di raggiungere la meta prefissa dei dieci anni, alla terza era necessario più tempo per raggiungere il traguardo.
Nel 1953 il Congresso pone fine all’assistenza alle tribù con l’introduzione della HCR 108 (House Concurrent Resolution) che riproponeva il programma di assimilazione degli indiani nel corpo politico, sociale ed economico del Paese decretando immediata interruzione dei fondi alle tribù e con la pretesa di una loro rapida ed efficace autorganizzazione in grado di colmare l’abisso che li separava dagli altri cittadini americani.
Ma ciò non migliorò affatto le condizioni dei “nuovi cittadini” anzi provvide alla rapida estinzione delle varie entità tribali.
Molte tribù che ricavavano di che vivere dal legname o dalla terra vennero collassate dalle tasse federali; le zone più “ricche” venivano requisite dal Governo.
Fra gli indiani, privati di aiuti sanitari, il tasso di tubercolosi crebbe spaventosamente, la mortalità infantile raggiunse livelli preoccupanti.
Il “Termination” attualmente, ha cambiato metodi ma ha mantenuto intatti i suoi veri fini di interruzione dell’assistenza federale e di sottrazione delle terre agli indiani.

Guerrero Aracelis