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LA STORIA
«Mi
astengo dal fare commenti, se non
brevemente,
sulle misure di politica generale in
relazione
ai nostri indiani. Il soggetto sta
crescendo
ogni giorno di interesse, ed è
superato
solo dall’estrema delicatezza della loro
situazione,
e delle nostre relazioni con loro. Mi
riferisco
particolarmente a quelli il cui territorio
è
compreso nei limiti degli Stati. Ogni
sentimento
di simpatia per la loro sorte deve
essere
tenuto vivo e incoraggiato; e non deve
essere
presa nessuna misura che comprometta
l’umanità
e la giustizia della nazione: e nessuna,
ne
sono sicuro, sarà presa. Ma il quesito si
pone:
“Quali sono l’umanità e la giustizia
relativamente
a questa razza sfortunata?”. Le
troviamo
forse presenti in una politica che
vorrebbe
lasciarli a trascinare un’esistenza
misera
e degradata, entro distretti del paese
dove
sono circondati e stretti da una
popolazione
la cui ansia e sforzi di liberarsi di
loro non sono meno incessanti e perseveranti
della
immutabile legge naturale, la quale ha
decretato
che, se continuano simili circostanze, essi
devono perire? O piuttoSto non consistono
esse
nell’allontanarli da questa distruzione
certa,
e sistemarli, anche se a così tarda ora, in
una
situazione in cui, grazie all’adozione di un
sistema
adatto alla loro sicurezza, preservazione
e
miglioramento, e non importa a quale costo,
essi
possano essere salvati e beneficiati? Quali
siano
i mezzi più appropriati per realizzare tale
trionfo
di umanità, lascio stabilirlo a coloro che
sono
più competenti di me per decidere. Ma che
qualcosa
debba essere fatto, e fatto presto, per salvare questo popolo anche se
minimamente,
non
richiede una ricerca molto profonda nella
storia
del passato, poiché basta una conoscenza
della
loro situazione presente, comprendendo
specialmente
la loro relazione con gli Stati, per
vederlo». FONTE:
Raffaele D'Aniello
Dizionario degli indiani d'America
Grandi Manuali Newton & Compton
Roma, 1999
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