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VENGO LA' DOVE TRAMONTA IL SOLE
Il grande spirito
mi ha visto nudo. Quanto al mio Grande Padre, ho combattuto contro di
lui. Ho offerto le mie preghiere al Grande Spirito per poter arrivare
qui sano e salvo.
Guardatemi,
sono cresciuto in questa terra dove il sole sorge e adesso vengo da là
dove il sole tramonta. Quali voci sono risuonate per prime in questa
terra? Le voci dei pellerossa che avevano solo archi e frecce.
Il
Grande Padre dice che è buono e gentile con noi. A me non sembra. Io
sono buono con il suo popolo bianco. Egli me ha mandato a chiamare e
io ho fatto tutta questa strada per venire a casa sua.
La
mia pelle è rossa. La vostra è bianca. Il Grande Spirito ha
insegnato a leggere e scrivere a voi, ma non a me.
A
me non l’ha insegnato.
Sono
venuto qui per dire al Grande Padre cosa non piace nel mio paese. Voi
siete tutti vicini al mio Grande Padre e molti di voi sono grandi
capi. Gli uomini che il Grande Padre ci manda non capiscono granché.
Quel
che egli ha fatto del mio paese, io non lo volevo. Non lo richiedo,
che gli uomini bianchi attraversino il mio paese.
Padre,
tu o qualcuno dei tuoi amici avete forse dei figli?
Volete
allevarli? Guardate me: sono venuto qui con tutti questi giovani.
Tutti loro hanno figli e vogliono allevarli.
I
figli bianchi mi hanno circondato e non mi hanno lasciato altro che
un’isola. Quando avevamo questa terra eravamo forti. Adesso ci
sciogliamo come neve al sole, mentre voi crescete come l’erba a
primavera.
Orbene,
io sono venuto da molto lontano nella casa di mio padre. Guardate se
ho lasciato tracce di sangue su questa terra nel venire. Quando
l’uomo bianco viene nel mio paese, lascia una scia di sangue dietro
di sé.
Dite
al Grande Padre che sposti Fort Fetterman e non avremo più difficoltà
gli uni con gli altri. Ci sono montagne nella mia terra, le Black
Hills e le Big Horn Mountains. Io voglio che mio padre non vi
costruisca strade. Ne ho già parlato tre volte, e adesso sono venuto
qui per ripeterla una quarta volta.
Io
rifiuto la riserva del Missouri. Lo dico per la quarta volta. Qui ci
sono alcuni dei miei uomini che vivono là. I nostri bambini muoiono.
Quella terra non va bene per loro.
Io
sono nato alla biforcazione del fiume Platte e mi è stato detto che
quella terra mi apparteneva a Nord, Sud, Est e Ovest.
Il
pellerossa è venuto nella casa del Grande Padre. Gli Oglala sono
arrivati per ultimi, ma io sono venuto ad ascoltare le parole del
Grande Padre.
Mi
hanno promesso che sarebbero venuti dei mercanti, ma non gli abbiamo
visti. Sulla foce di Horse Creek hanno stipulato nel 1852 un accordo
con noi, e l’uomo che l’ha firmata è l’unico che mi ha detto la
verità.
Quando
mi mandi prodotti alimentari o altra merce, ce la rubano per strada, e
me ne arriva solo una manciata. Mi porgono una carta perché la firmi,
e questo è tutto ciò che ho avuto per la mia terra.
Io
so che la gente che ci hai mandato mente. Guardatemi: sono povero e
nudo. Non voglio la guerra con il mio governo. Adesso la ferrovia
attraversa la mia terra. Per quella terra non ho mai ricevuto un
indennizzo, neppure un anello di bronzo.
Potresti
concedere al mio popolo la polvere che ti abbiamo chiesto. Siamo solo
una manciata, e voi siete una nazione grande e potente. Tutte le
munizioni sono prodotte da voi. Ve ne chiedo soltanto abbastanza per
cacciare la selvaggina. Il Grande Spirito ha creato tutte le cose che
sono nella mia terra perché fossero selvagge. Io le devo stanare e
cacciare. Non è come da voi, che uscite di casa e trovate tutto ciò
di cui avete bisogno.
Non
ho altro da dire.
LA
TERRA E’ LA NOSTRA MADRE
A cura di William R. Arronsmith Karth
EDITORE: Netwon & Compton
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