Aprile

8 Aprile 1938

Risento tremendamente la stanchezza di ieri, stanchezza presa in palestra a insegnare gli esercizi di ginnastica. Non so, ma insegnare questa materia, che pure mi piace, è sempre stata per me una cosa tremenda. Non esagero. Penso con melanconia che sarebbe molto più adatto di me un sergente dell'esercito, abituato a urlare comandi e correggere posizioni.
La mia salute già scossa in questi ultimi tempi, povco buona sempre, mi consentirà questo sforzo?
La buona volontà c'è, ma manca in me la forza. Quanti giorni i bimbi tacciono e mi guardano, perché mi vedono esausta e io compio per loro un ultimo sforzo? E gli ultimi minuti non passano più e non ò che un desiderio: riposarmi!
Sono riconoscente ai bambini per il loro silenzio che aiuta il mio lavoro e salva le mie ultime riserve d'energie.
Salvo qualche eccezione tra i bimbi e me c'è molta comprensione e di questo sono felice.