La chimica nel mare
L'inquinamento chimico dell'acqua di mare ha tre origini principali:gli scarichi
industriali, gli agenti chimici usati in agricoltura e gli scarichi delle
fognature cittadine che contengono residui di detersivi.
Ma sono gli scarichi industriali che hanno spesso il ruolo più importante,
in alcuni casi clamoroso, d'inquinamento chimico. Per fare un esempio, in
Italia il tratto di mare di fronte a Rosignano Marittimo e simile a un mare
tropicale: sabbia candida e acqua azzurro chiaro. Ma questo aspetto sembra
dovuto anche agli scarichi chimici dello stabilimento Solvay.
In questo caso non sono noti con certezza gli effetti sulla salute di un
bagno in queste acque e soprattutto non si sa ancora quali effetti subiscono
i pesci.
Invece è completamente descritto, ormai, un caso in Giappone: negli
anni '50 una grande industria rovesciò nella baia Minamàta
grandi quantità di etilmercurio, un derivato del mercurio altamente
tossico per l'uomo.
Questa sostanza contaminò pescie crostacei, principale fonte alimentare
degli abitanti della zona. In breve tempo gli abitanti avvertirono gravi
distrurbi: si muovevano con grande difficoltà, avevano distrurbi visivi,
e spesso morivano fra atroci differenze. In quel periodo nacquero numerosi
bambini deformi.
Nonostante tragedie di questo tipo, ancora oggi mancano leggi che, a livello
internazionale, regolino il problema degli scarichi industriali nell'acqua
del mare.