Marzo

12 Marzo 1938

Ieri accolti dalle scolaresche con canti patriottici giunsero a Cantarana il Comandante Federale, il R. Provveditore agli studi e altre autorità. Visitarono le varie aule e il signor Direttore rivolse agli allievi domande sull'autarchia italiana, sulla cultura fascista. I bimbi miei cantarono un inno patriottico: Popol d'Italia, una bimba recitò una poesia sulle sanzioni e vari altri risposero alle domande di cultura fascista. Oh non certo molto bene, ma bisogna comprendere che tutto quel movimento, tutte quelle facce nuove sconvolgevano un pochino le loro idee. Insomma qualcosa dissero e certo molti sapevano la transvolata atlantica e dopo bisognava sentirli a sgridare ilo bimbo che non sapeva chi era Bruno Mussolini! L'interrogato certo era l'ultimo che io avrei voluto scegliessero, perché l'intelligenza non è certo molto sviluppata in lui. Pazienza. In complesso andò bene. I bimbi cantarono benino, la recitazione fu esatta e intonata, si dimostrarono disciplinati e formarono in seguito quadrato sulla piazza per il saluto alle autorità.
 

 22 Marzo 1938

Domani è vacanza. Questo lo spunto della lezione. Perché è vacanza? Ecco, io comincio a spiegare adagio, bisogna tornare indietro molti anni, quando non eravate nati ancora. Siamo al 1919. Racconto gli episodi di terrore dei comunisti. Gli scioperi. I soldati e gli ufficiali percossi per via. Il disordine, la cancrena morale che penetra nel popolo. Un nucleo di italiani -italiani veri - e un capo -Benito Mussolini - danno vita al primo fascio di combattimento che dovrà risanare l'Italia.
Sono passati 19 anni. Tralascio di parlare e faccio parlare un minuto i bimbi.
Mi dicono tante cose. Un po' alla rinfusa, ma non importa. Meglio l'entusiasmo che li anima, che una fredda esatta esposizione di fatti cronologicamente esposti. Credo che questa lezione sia stata efficace. Non vorrei illudermi. Ma credo che se anche dimenticheranno la data resterà l'entusiasmo per quanto ànno udito.