Il più grande polmone verde del mondo

Da molti anni la conquista dell'Amazzonia, il più grande polmone verde del mondo, precede senza sosta.
L'ingordigia del uomo come un grosso mastino, ha azzannato da ogni parte il gigante.
Grandi proprietari terrieri senza scrupoli si fanno assegnare dal governo enormi fette di foresta. in questi territori sconfinati, mandano allo sbaraglio migliaia di contadini affamati, che per acquistarsi un pezzo di terra da coltivare, incendiano o abbattono gli alberi.
Dopo il primo raccolto vengono cacciati dalle guardie private dei proprietari e, spinti dalla disperazione, cercano un nuovo pezzo di foresta da incendiare.
Questi poveretti non sanno che quel pezzo di terreno appartiene già ai grandi proprietari che anche li saranno scacciati.
Il giro finirà quando gli ultimi alberi saranno incendiati.
La tragedia dell'Amazzonia continua e milioni di ettari di foreste vengono distrutti.
Anche i cercatori d'oro bruciano con furore la foresta: hanno fretta di chiedere allo Stato, in concessione, un quadrato di terra per setacciare il suolo in cerca di qualche pepita.
A volte non sembra sufficiente l'opera dei contadini ed allora si procede a disboscare in maniera industrializzata, come ad esempio a S. Felix ed Araguaia nel Mato Grosso, dove per distruggere la foresta si usano grandi bulldozer.
Uniti tra loro da una grossa catena lunga 140 metri e pesante 11 tonnellate, due grandi bulldozer avanzano paralleli nella foresta. La catena funziona come una scopa possente.
Man mano che i due bulldozer vanno avanti tutto ciò che incontrano viene spazzato via.
Alberi centenari, alti come un palazzo cadono come birilli.
Nel mare verde della foresta amazzonica si apre improvvisamente uno squarcio e appare la terra nuda.
Una terra di color rosso fuoco che dopo migliaia di anni viene colpita per la prima volta dai raggi del sole.
Dall'alto sembra una ferita sanguinante.
Sopra i bulldozer, incuranti del rumore infernale, volteggiano centinaia di falchi e di <<urrubu>> gli avvoltoi brasiliani per i quali si prospetta un banchetto eccezionale: serpenti a sonagli, serpenti boa, armadilli e altri piccoli animali lasciati improvvisamente allo scoperto.
Abituati da millenni a vivere protetti dal buio della foresta, questi animali si trovano da un momento all'altro a dover combattere i rapaci dell'aria contro cui la natura non li ha abituati a combattere. Si comincia così ad uccidere l'Amazzonia, il più grande bacini dell'acqua e di alberi della Terra che scopre l'intero Nord del Brasile e degli Stati confinanti. Una regione grande quanto un continente che costituisce l'ultimo grande <<polmone verde>> del mondo e nella qual scorre più di un terzo delle acque dolci dell'intero pianeta.