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La presa di Roma

Problematica fu la questione romana, perché muoversi con aggressività voleva dire andare contro un grande del papato: Napoleone III. 
I democratici, tra cui Garibaldi, provarono un'azionedi forza nel 1862.

Garibaldi partì dalla Sicilia con 50000 volontari, passò per la Calabria ma fu fermato sull’Aspromonte dalle truppe di Napoleone III, che intendeva salvaguardare il papato.

Due anni dopo  la sconfitta di Garibaldi, l’Italia firmò con Napoleone la CONVENZIONE DI SETTEMBRE: la Francia avrebbe ritirato le proprie truppe da Roma mentre l’ Italia avrebbe dovuto rispettare e difendere l’integrità dello stato pontificio. Il governo italiano avrebbe inoltre effettuato un gran cambiamento: la capitale della penisola sarebbe passata da Torino a Firenze. Come da accordo le truppe francesi liberarono Roma.

Nel 1866 Garibaldi volle ripetere il tentativo di riconquista, visto che sull’ Aspromonte fu sconfitto, cosi con 3000 uomini entrò e occupo Monterotondo. Anche questa volta i sogni di Garibaldi furono infranti da Napoleone che come al suo solito fece tutto in grande stile bloccandolo con un corpo di spedizione di 23000 uomini.

 La questione romana trovò la sua soluzione con la caduta del secondo impero provocata dalla sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, anche questa volta voluta dalla Prussia per allargare la sua sfera d'influenza agli stati meridionali della Confederazione Germanica. Con la proclamazione della repubblica francese il governo italiano si sentì sciolto dagli impegni con Napoleone.

Il 20 settembre 1870 i bersaglieri, con la breccia di Porta Pia, entrarono in Roma che fu annessa allo Stato italiano.

Il Papa naturalmente non era d’accordo con questo e scomunicò tutti coloro che avevano preso parte all’occupazione compreso Vittorio Emanuele II e pressò molto le corti d’ Europa allo scopo di venire in aiuto della chiesa, ma ricevette solo risposte negative.

Nel 1870 la legge delle guarentigie distinse la sfera ecclesiastica da quella civica regolamentando i rapporti tra chiesa e Italia, ma il Papa, non soddisfatto, vietò ai cattolici di partecipare alla vita politica.

by Russo

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