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La presa di Roma Problematica fu la
questione romana, perché muoversi con aggressività voleva dire andare
contro un grande del papato:
Napoleone III. Garibaldi partì
dalla Sicilia con 50000 volontari, passò per la Calabria ma fu fermato
sull’Aspromonte dalle truppe di Napoleone III, che intendeva
salvaguardare il papato. Due anni dopo la sconfitta di Garibaldi, l’Italia firmò con Napoleone la CONVENZIONE DI SETTEMBRE: la Francia avrebbe ritirato le proprie truppe da Roma mentre l’ Italia avrebbe dovuto rispettare e difendere l’integrità dello stato pontificio. Il governo italiano avrebbe inoltre effettuato un gran cambiamento: la capitale della penisola sarebbe passata da Torino a Firenze. Come da accordo le truppe francesi liberarono Roma. Nel 1866 Garibaldi
volle ripetere il tentativo di riconquista, visto che sull’ Aspromonte
fu sconfitto, cosi con 3000 uomini entrò e occupo Monterotondo. Anche
questa volta i sogni di Garibaldi furono infranti da Napoleone che come
al suo solito fece tutto in grande stile bloccandolo con un corpo di
spedizione di 23000 uomini. La questione romana trovò la sua soluzione con la caduta del secondo impero provocata dalla sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, anche questa volta voluta dalla Prussia per allargare la sua sfera d'influenza agli stati meridionali della Confederazione Germanica. Con la proclamazione della repubblica francese il governo italiano si sentì sciolto dagli impegni con Napoleone. Il 20 settembre 1870
i bersaglieri, con la breccia di Porta Pia, entrarono in Roma che fu
annessa allo Stato italiano. Il Papa naturalmente non era d’accordo con questo e scomunicò tutti coloro che avevano preso parte all’occupazione compreso Vittorio Emanuele II e pressò molto le corti d’ Europa allo scopo di venire in aiuto della chiesa, ma ricevette solo risposte negative. Nel 1870 la legge
delle guarentigie distinse la
sfera ecclesiastica da quella civica regolamentando i rapporti tra
chiesa e Italia, ma il Papa, non soddisfatto, vietò ai cattolici di
partecipare alla vita politica. by Russo torna all'indice delle cartine |