I campi italiani: Fossoli
Il campo di Fossoli viene istituito dagli italiani nel maggio 1942 come
campo per prigionieri di guerra inglesi. Dopo l'8 settembre del '43 viene occupato dai
tedeschi, attratti dalle sue strutture in muratura di recente costruzione e dalla
posizione geografica che fa di Fossoli un punto strategico sulle strada ferroviaria che
porta al nord, verso i campi della morte.
Il campo viene ceduto, fino alla fine del 1943, alla neo nata
Repubblica Sociale che ne fa un centro di raccolta provinciale per ebrei, in ottemperanza
ai dettami della Carta di Verona.
Dall'8 febbraio del 1944 subentra la gestione diretta da parte delle SS
e si attiva il processo di deportazione: Fossoli diventa campo poliziesco e di transito
per prigionieri politici e razziali destinati ai Lager dei nord Europa. Dalla stazione di
Carpi partono, in sette mesi di attività del campo, 8 convogli ferroviari, 5 dei
quali destinati ad Auschwitz. Sul primo diretto verso questa meta, il 22
febbraio, viaggia anche Primo Levi che rievoca la sua breve esperienza a Fossoli nelle
prime pagine di 'Se questo e un uomo' e nella poesia 'Tramonto a Fossoli'. Il convoglio
giunse ad Auschwitz il 26 febbraio; Primo Levi fu tra i 95 uomini che superarono la prima
selezione e fu immesso nel Campo col numero di matricola 174517. Con queste partenze ha
inizio una serie di trasferimenti regolati da un meccanismo in cui nulla è lasciato al
caso.
Il 12 luglio del 1944 vengono trucidati 67 prigionieri come ritorsione
per luccisione a Genova di tre o sei soldati tedeschi. Una rappresaglia
completamente immotivata perché condotta contro prigionieri inermi e in unarea
lontanissima dal luogo degli attentati.
Con l'ultimo convoglio (partito il 2 agosto 1944) venne trasferito al
Campo di Bolzano-Gries anche il carpigiano Odoardo Focherini, che era stato internato a
Fossoli il 5 luglio 1944, proveniente dal carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna). Per
essersi prodigato a lungo a favore di almeno un centinaio di ebrei perseguitati, venne
deportato da Bolzano-Gries a Flossemburg (Germania) e, in seguito, al sottocampo di
Hersbruck dove morì alla fine di dicembre del 1944. Da qualche tempo è iniziato il
processo per la sua beatificazione.
Il 2 agosto 1944, il campo viene abbandonato per ragioni di sicurezza e
trasferito a Bolzano-Gries.
Dal Campo di Fossoli, in quei 7 mesi di gestione nazista, passano circa
5.000 deportati di cui la metà ebrei: un terzo dei deportati ebrei dal
nostro Paese passa da Fossoli.
Dopo la fine della guerra il Campo è utilizzato lungamente a scopo
abitativo: dal 1947 al 1952 e occupato dalla comunità cattolica di Nomadelfia e dal 1953
alla fine degli anni '60 dai profughi giuliani e dalmati (Villaggio San Marco). Questi
utilizzi danno al campo un aspetto del tutto diverso; era infatti intenzione di chi lo
abitò dare a quel luogo di morte un nuovo volto, modificando pesantemente le strutture
esistenti e abbattendo i drammatici segni di quello che era stato il suo utilizzo più
tragico. Pertanto si ritiene che siano originali solo la muratura delle baracche e la
posizione delle strutture superstiti.
L'apertura a Carpi nel 1973 del Museo-Monumento al Deportato, spinse il
Comune a richiedere all'Intendenza di Finanza l'acquisto dell'area dell'ex Campo dì
Fossoli che, nel 1984, venne concessa "a titolo gratuito" grazie ad una legge
speciale.
per
approfondire:
Fossoli Storia,
testimonianze e immagini sul campo di concentramento, in provincia di Modena, dal quale
partirono molti convogli per la Germania e la Polonia (a cura dell'Aned)
Foto
del campo di Fossoli Sito a cura di Francesco
Coluccio
(notizie tratte in gran parte dal sito del comune di Carpi)