La deportazione
di gay e lesbiche
Il 30 gennaio
1933, soltanto un mese dopo l'ascesa al potere di Hitler, il nuovo governo nazista
proibisce tutti i periodici della comunità omosessuale e mette fuori legge tutte le
organizzazioni omosessuali. Il 6 maggio 1933 la sede dell'Istituto di Sessuologia viene
devastata e i libri della biblioteca sequestrati e bruciati. Tra la primavera e l'estate
del 1933 le SS razziano i luoghi di incontro e di socializzazione degli omosessuali.
Nel 1935 il governo nazista modifica il "Paragrafo 175" promulgato da Bismarck,
allargandone la casistica e ampliandone la portata. Alla fine del
1936 viene costituito l'Ufficio Centrale per la lotta all'omosessualità e all'aborto.
Il Paragrafo 175
Le origini del Paragrafo 175 del Codice Criminale del Reich risalgono
all'art. 116 della "Costitutio Criminali Carolina", promulgata
dallimperatore Carlo V nel 1532, che recitava: "Quelle persone coinvolte in
condotta lasciva, sia uomo con uomo, che donna con donna, o essere umano con animale,
perderanno la loro vita bruciando sul rogo". Un principio ripreso dal Nuovo
Codice del 1847 della Prussia, nella sezione nº 143, "perché tale
comportamento dimostra una speciale degenerazione della persona ed è così pericoloso per
la moralità". Nel 1871, Otto von Bismarck promulga con il numero 175 una nuova
normativa anti-omosessuale, estesa a tutto lImpero Tedesco: "L'immoralità
contronatura, commessa fra persone di sesso maschile o fra uomini ed animali, è punita
con l'imprigionamento; inoltre può comportare la privazione dei diritti
civili"
Sul finire degli anni Venti del XX secolo si fa pressione da più parti
per l'abrogazione del Paragrafo 175. Nel 1929 i Socialdemocratici votano per abrogare la
normativa anti-omosessuale di Bismark (il Paragrafo 175). Nel '33, però, gli stessi
socialdemocratici ridicolizzano lomosessualità del comandante della SA (Sturm
Abteilungen, Reparti dAssalto), Ernst Rhöm. Nel giugno 1934, con limboscata
che prende il nome di "Nacht und Nebel Aktion" (Azione Notte e Nebbia), Hitler
fa arrestare Rhöm ed eliminare fisicamente i vertici delle SA. Il primo luglio
1934, sul "Berlin Morgen Post", Hitler scrive: "Io ordino che tutti i
graduati delle SA mantengano una condotta decorosa, e che tutte le violazioni del § 175
esitino nelle immediate dimissioni dalle SA e dal Partito Nazista. Io voglio uomini a capo
delle SA, e non ridicole scimmie!".
Il 28 giugno 1935 Hitler promulga il Paragrafo 175a (detto anche
"175 modificato"), che inasprisce la repressione degli omosessuali, estendendola
perfino alle "fantasie sessuali", per cui qualunque accenno verbale, o scritto,
o disegno, che evochi un legame o un rapporto omosessuale, comporta linternamento in
un Lager.
Ecco il testo del Paragrafo 175 modificato.
§175. Un uomo che commette atti licenziosi e lascivi con un
altro uomo o permette labuso su di sé di atti licenziosi e lascivi, deve essere
punito con limprigionamento. Se uno dei due coinvolti ha meno di 21 anni, al momento
del compimento dellatto la Corte può, specialmente in casi particolari, inasprire
la punizione.
175a. E obbligatorio limprigionamento in un
penitenziario per un periodo di tempo non superiore ai dieci anni, ed in presenza di
circostanze attuenuanti, per non meno di tre mesi a:
1. luomo che, con luso della forza o della minaccia
della vita, obbliga un altro uomo a commettere atti licenziosi e lascivi con lui o obbliga
la controparte a sottomettersi ad abuso con atti licenziosi o lascivi.
2. luomo che, sfruttando la propria posizione di
superiorità in una relazione, per motivi di servizio, impiego o grado, induce un altro
uomo a commettere atti licenziosi e lascivi con lui o a sottomettersi ad abuso mediante
tali atti.
3. luomo che, avendo più di 21 anni induce un uomo che ha
meno di 21 anni a commettere atti licenziosi e lascivi con lui o a sottomettersi ad abuso
mediante tali atti.
4. luomo che, organizza in modo professionale atti
licenziosi e lascivi con altri uomini, o a sottometterli ad abuso mediante tali atti, o
offre sé stesso per atti licenziosi o lascivi con altri uomini.
175b. Gli atti licenziosi e lascivi contrari alla natura, fra
esseri umani ed animali, devono essere puniti con limprigionamento; può rendersi
necessaria la perdita dei diritti civili.
Il
triangolo rosa nei campi di concentramento
Gli omosessuali furono tra i primi ad essere internati nei campi di
concentramento: nel 1933 abbiamo i primi internamenti a Fuhlsbuttel, nel 1934 a Dachau e
Sachsenhausen. A metà degli anni Trenta la loro percentuale nei lager fu circa del 10%,
poi negli anni della guerra calò enormemente. Tra il 1933 ed il 1945 le persone
processate per la violazione del Paragrafo 175 furono circa 60.000, di questi circa 10.000
vennero internati nei campi di concentramento. Gli altri furono condannati a pene
detentive. Il tasso di mortalità degli omosessuali nei campi fu del 60%, contro il 41%
dei prigionieri politici ed il 35% dei Testimoni di Geova. Un altro dato significativo è
dato dal fatto che due terzi degli omosessuali internati morirono durante il primo anno di
permanenza nei campi. All'inizio essi furono costretti ad indossare un bracciale giallo
con una "A" al centro ("Arschficker", sodomita). Successivamente venne
adottato un triangolo rosa cucito all'altezza del petto.
"Le
Ragioni di un Silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazifascismo",
di Rüdiger Lautmann
(in Atti del Seminario di Verona, 16 ottobre 1999, Circolo Pink e Società
Letteraria di Verona)
"Ho cercato di fare una conta per difetto: il risultato della stima è che ci sono
stati circa 10.000 uomini con il triangolo rosa nei campi di concentramento (possono
essere stati 5.000 come forse 15.000). Questa cifra é stata confermata anche da
successive ricerche e stime. Noi siamo stati una piccola minoranza di perseguitati, anche
perché siamo ancora oggi una piccola minoranza nella società. Spesso qualcuno riferisce
di centinaia di migliaia di omosessuali morti nei lager, ma ciò non corrisponde al vero,
ed anche gli omosessuali stessi non dovrebbero citare numeri a cinque zeri.
Gli omosessuali hanno forse avuto fortuna nella sfortuna? Questo non si può dire;
molte migliaia sono stati giudicati dalla giustizia penale, e come conseguenza finirono
nei campi di lavoro, che non si chiamavano di sterminio, ma che in realtà erano la stessa
cosa. La ricerca, a questo riguardo, é ancora lungi dallessere portata a termine.
Il destino degli uomini nei campi di concentramento era orrendo, in particolar modo
quando portavano il triangolo rosa. Secondo i nostri conteggi, che possono essere
convertiti in percentuale, essi avevano un rischio di morte particolarmente alto (60%) se
comparato con le altre categorie di internati. Tali stime sono però alquanto
approssimative se si prendono in considerazione anche gli internati ebrei, polacchi e
russi. In conseguenza di ciò penso che dovremmo rinunciare a comparare fra loro le
diverse categorie dei perseguitati dal nazismo: ognuno ha avuto il proprio destino, e per
ogni categoria di internati la persecuzione nazista ha rappresentato qualcosa di
particolare.
Le lesbiche, ad esempio, non erano rappresentate da una vera e propria categoria
allinterno dei lager; dal punto di vista numerico solo poche venivano internate
ufficialmente come lesbiche, ma non per questo non soffrivano della minaccia e
dellostilità nazista nei campi di concentramento. La loro sofferenza non era minore
rispetto a quella degli omosessuali maschi, assumeva solo una forma diversa."
La
persecuzione degli omosessuali da parte del fascismo italiano
Il fascismo perseguitò gli omosessuali, anche se il
codice penale Rocco, a differenza del Paragrafo 145 voluto da Hitler, non conteneva
al suo interno una specifica normativa antiomosessuale.
Nel progetto del Codice Rocco del 1927, peraltro, era
previsto un articolo, il 528, che puniva con la reclusione da uno a tre anni i colpevoli
di relazioni omosessuali. Alla fine, però, il regime fascista decise di eliminare tale
articolo dalla versione finale del codice, non certo per motivazioni liberali, ma perché
prevedere il reato di omosessualità, significava ammettere l'esistenza degli omosessuali
in Italia, come si legge nella relazione redatta dalla Commissione Appiani, che aveva il
compito di discutere lattuazione della nuona normativa: La Commissione ne
propose ad unanimità e senza alcuna esitazione la soppressione per questi due
fondamentali riflessi. La previsione di questo reato non è affatto necessaria perché per
fortuna e orgoglio dellItalia il vizio abominevole che ne darebbe vita non è così
diffuso tra noi da giustificare lintervento del legislatore, nei congrui casi può
ricorrere lapplicazione delle più severe sanzioni relative ai diritti di violenza
carnale, corruzione di minorenni o offesa al pudore, ma è noto che per gli abituali e i
professionisti del vizio, per verità assai rari, e di impostazione assolutamente
straniera, la Polizia provvede fin dora, con assai maggior efficacia, mediante
lapplicazione immediata delle sue misure di sicurezza e detentive.
La repressione dellomosessualità venne dunque
affidata allintervento della polizia che, dopo aver sottoposto il caso alla
Commissione Provinciale, provvedeva alla diffida o
allammonizione e al diffido. Furono oltre 20mila le pratiche di ammonizione
nei confronti degli omosessuali. Molti omosessuali furono anche confinati in isole del
Mediterraneo, in particolare le Tremiti.
(Notizie tratte in gran parte da "La
persecuzione degli omosessuali durante il nazifascismo", "La
persecuzione degli omosessuali durante il nazifascismo", a cura del CIRCOLO PINK - Centro di Iniziativa e Cultura Gay e Lesbica Verona)
per
approfondire:
Il triangolo rosa: la persecuzione di omosessuali e transessuali
(olokaustos.org)
L'omocausto: omosessualità, fascismo, nazismo (a cura di Giovanni Dall'Orto)
Omocausto.
Link su omosessualità, nazismo e fascismo (a cura di Giovanni Dall'Orto)