Il
giorno 22 aprile ci siamo recati ad Imperia per visitare il Museo
dell’olivo.
Dopo esserci radunate nell’atrio della stazione, siamo andati sul
treno che è partito alle 9,16.
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Lungo
il viaggio abbiamo osservato numerosi aspetti dell’ambiente
ligure tra i quali le coltivazioni dell’oliva “taggiasca”
reintrodotta dai frati Benedettini.
Giunti
ad Imperia siamo subito andati al museo, che si trova vicino alla
stazione.
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Appena
giunti siamo entrati in un grande giardino, dove, fra gli alberi
di olivo millenari sono ricostruiti antichi frantoi.
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In
vari punti del giardino sono raccolte alcune decine di giare che
un tempo contennero olio, provenienti da diversi paesi.
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Quindi
siamo entrati nel museo. Subito
su due schermi ci è stata presentata la leggenda della contesa
fra Atena e Poseidone.
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Appena
saliti le scale ci siamo trovati di fronte il tronco di una pianta
di olivo selvatica vecchia dodici milioni di anni: il tronco è
ora fossilizzato, i noccioli delle prime olive domestiche, le
lettere scritte in carattere cuneiforme sul commercio dell’olio
d’oliva a Babilonia, i contenitori usati per l’olio nei vari
periodi storici fino alle oliere dei nostri giorni.
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Nella
seconda sala, attraverso uno schermo, ci sono state illustrate le
coltivazioni e la raccolta delle olive.
Abbiamo
capito che l’ulivo si riproduce tagliando e reimpiantando un
ramo o un pezzo di tronco o seminando un nocciolo.
In
questa sala sono esposti gli attrezzi che fin dall’antichità
l’uomo ha usato per la coltivazione e la raccolta delle olive.
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Andando
più avanti abbiamo appreso i doni che l’olivo offre all’uomo:
legno, calore, alimento, condimento, lubrificante, unguenti,
cosmetici, medicinali e luce.
È
molto importante ricordare che l’olivo è il primo albero
selezionato dall’uomo: la sua storia e quella delle civiltà
mediterranee si intrecciano da almeno 7000 anni.
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La
coltivazione degli ulivi esige temperature miti. L’olivo
è soggetto a varie malattie, la più importante delle quali è
“la rogna dell’ulivo”.
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In
varie sale è illustrato il lungo viaggio dell’olio dalle coste
orientali alle colonne d’Ercole.
Numerosi
relitti, anfore, vasetti, mosaici, pitture antiche illustrano le
vicende dell’olivo nei paesi de Mediterraneo.
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Nell’antichità
l’olio era tenuto in grandissima considerazione dai vari popoli.
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Gli
egizi lo usavano come base per profumi e mettevano gli unguenti profumanti contenuti in preziosi vada di alabastro, vicino ai
morti affiche fossero annusati eternamene nell’aldilà.
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In
Grecia gli olivi erano sacri ad Atena e gli atleti vincitori
venivano incoronati con corone di olivo.
Nell’antica
Grecia esisteva una legge che diceva “Se
qualcuno avrà sradicato o abbattuto un olivo sacro sia di
proprietà privata sia di proprietà dello Stato sarà giudicato
dal tribunale. Se sarà ritenuto
colpevole verrà punito con la pena di morte”.
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Continuando
la visita abbiamo potuto scoprire come sono stati costruiti i muri
a ecco in Liguria per formare i terrazzamenti dove poter coltivare
gli ulivi.
Solo
nella provincia di Imperia furono costruiti ben 220.000 chilometri
di muri a secco, pari a cinque volte la circonferenza della Terra.
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Continuando
la visita abbiamo potuto conoscere i diversi tipi di frantoi usati
per la produzione dell’olio.
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Quindi
abbiamo visto la ricostruzione di una nave romana che trasportava
tante giare. Ciò ci ha fatto capire che l’olio di oliva era uno
dei prodotti maggiormente necessari
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alla
vita quotidiana, per cui i grandi centri urbani venivano riforniti da numerose navi che partivano dalle
province olearie per raggiungere i vari porti del
Mediterraneo.
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L’olivo
è il simbolo del Mediterraneo per eccellenza ed ha ispirato
numerosi pittori, scultori e poeti.
Le
fronde dell’olivo simboleggiano la pace, l’onore, la vittoria,
proteggono i supplici e gli ambasciatori.
È
un albero benedetto che po’ trasmettere benedizioni. Il suo olio
unge i re, i sacerdoti, i vescovi e li consacra; l’olio di oliva
unge i credenti, infonde loro speranza e salvezza, scandendo la
nascita, la morte ed i momenti più importanti della vita.
La
fiamma alimentata da olio d’oliva è simbolo della fede
dell’uomo e della presenza di Dio sull’altare.
Nell’oriente
antico, nelle religioni del mondo classico, nella fede cristiana,
ebraica e mussulmana, gli olivi e l’olio d’oliva sono
partecipi della realtà umana e del mondo divino.
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La
visita si è conclusa ammirando una collezione preziosa di lumi ad
olio e di oliere.
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Terminata
la visita al museo eravamo stanchi, ma contendi di ciò che
avevamo visto e delle
nuove conoscenze riguardanti l’olio e la sua importanza.
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