INDICE
1.
UNA POESIA PER
COMINCIARE
2.
VECCHIONI E
PESSOA
3.
CHI SCRIVE
LETTERE D'AMORE E' RIDICOLO?
4. ANALIZZIAMO
LETTERE D'AMORE
5. ANTOLOGIA
AMOROSA
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ANTOLOGIA AMOROSA
Foscolo a
Antonietta Fagnani Arese
Domenica
notte
Tu mi hai
amato, Antonietta, ed io ti sarò riconoscent e sino all'estremo
sospiro. Ma io ti sono riconoscente ancor piú per la lealtà con
cui mi confessi che la tua passione non è piú cosí ardente.
Separiamoci dunque, mia unica amica! L'amore non può estinguersi
in me, ma io spero che non si estinguerà in te l'amicizia.
Separiamoci: dopo Ia tua confessione io t'amerei con lo stesso
furore, ma non on la stessa ingenuità: s'io volessi ascoltare
soltanto gl'impeti del mio cuore, io diverrei forse il tuo
tiranno, e ti costringerei a diventarmi un giorno nemica. Domani
a sera tu mi lascerai i tuoi ultimi baci, ed io ti bagnerò delle
mie lagrime... delle mie lagrime che saranno eterne! ma non
importa; io le verserò per te; ed io ti devo ubbidire.
Abbandonandoti, mi conforto nella certezza di averti fatto
sentire tutta la vivacità della tua anima, e di essere stato
amato da te quanto tu possa amar mai. Vivi sicura il tuo amico
non ti farà mai arrossire della tua passione per lui; e che non
oserà amare altre donne, perché non troverà piú niuna che
somigli alla sua celeste Antonietta.
Ti giuro ciò che ti ho tante volte giurato nelle mie lettere, e
tante volte confondendo i miei sospiri a' tuoi baci: Tu sarai
l'ultimo eterno amore di questo giovine sfortunato. Ma io ti
rendo nel tempo stesso il tuo cuore, che mi hai un tempo donato
con tanto candore. Tu mi hai fatto per tre mesi sentire tutta
tutta la felicità della vita; e abbandonandomi, mi lasci un
tesoro di tenere e soavi memorie. Devo io farti misera con la
mia insistenza? Devo io rendermi noioso alla donna che mi ha
amato? No, mio angelo, no; eccoti interamente padrona di te
stessa; non mi lagnerò se tu amerai un altro, e se ti scorderai
perpetuamente di me.
Serba le mie lettere; quando piú né l'amore, né alcun dolce
sentimento ti parleranno per me, quando ti saranno indifferenti
quelle carte ch'io scrissi nel sommo dolore e nel sommo piacere
della mia anima, io ti prego di serbarle almeno come deposito
confidato a te dall'amicizia. Presento che un giorno mi saranno
necessarie.
Il mio ritratto è quasi compiuto: lo avrai fra giorni. Queste
sarebbero le ultime righe, s'io avessi il tuo; ma sino a che io
non me lo vedrò attaccato al mio petto, io sarò forzato ad
importunarti. - Prima di questa ti ho scritto una lunghissima
lettera, tutta bagnata di pianto, e piena de' miei affettuosi
delirj. Il Cielo mi concede un momento di calma, ed io ti scrivo
queste ultime parole con quanta fermezza mi è possibile per non
affliggerti col mio immenso dolore.
Vivi felice, mia Antonietta; io mi allontano, poiché tu credi la
nostra separazione necessaria alla tua quiete domestica, e alla
libertà del tuo cuore... tu me l'hai comandato, ed io, con la
disperazione dell'anima, sí... ma ti ubbidisco. Ma ti protesto
in faccia al tribunale di Dio che da quando ti ho conosciuto, ti
ho amata ogni giorno di piú; e che ora io t'amo quanto può amare
il mio cuore. E tu lo conosci il cuore di questo infelice.
[..]
Addio, Antonietta... addio perché la mia costanza vacilla... io
mi sento tornare il pianto su gli occhi; ma non voglio che ti
funesti. Addio.
Il tuo vero
eterno amico
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