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3. CHI SCRIVE LETTERE D'AMORE E' RIDICOLO? 4. ANALIZZIAMO LETTERE D'AMORE
5. ANTOLOGIA
AMOROSA |
ANTOLOGIA AMOROSA Giovanni Verga a Dina Castellazzi 29 agosto 1900 Tante, tante
cose ti vorrei dire, che mi si affollano alla mente e mi si
gonfiano in cuore - e che diventano fredde e sciocche nella
carta. Questo solo ti dico, che ti ho ancora e sempre dinanzi
agli occhi, e ti accompagno in ogni ora della tua giornata, e
sento che mi manca la piú cara e la miglior parte di me stesso.
Come hai fatto a prendermi cosí? Quel viaggio che ho rifatto da
solo, dopo averlo fatto insieme a te, è stato una gran
tristezza; ogni luogo, ogni pietra che abbiamo visto insieme mi
ritorna dinanzi, e mi lega. Le parole, gli atti, il tono della
voce. Le parole che non dicesti e quelle che non osai dirti.
L'ombra che ti fuggiva nella fronte e gli occhi che guardavano
lontano. Ancora non mi dà pace di aver perduto questi giorni che
avrei potuto passare ancora insieme a te, o vicino a te. E se
non fosse la certezza di far pensare che son matto alla signora
Prantenide e Compagnia farei il viaggio del ritorno anche per un
sol giorno. Beata te che sei cosí giudiziosa ed equilibrata!
Vedi che un po' d'equilibrio l'hai dato anche a me! Però domani
sera voglio essere a Milano, senz'altra dilazione e vuol dire
che lontani per lontani guarderò almeno il posto dove ti vedevo
passare dalla finestra. Che sciocchezze, eh?
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