Alessio:
Anche al Conad vendono i
vestiti e le scarpe.
Matteo: Allora anche all’Oviesse, sopra vendono i
vestiti e al piano di sotto le cose da mangiare
Madine:
In Piazza Cavallotti ci
sono le bancarelle e vendono i vestiti e anche gli anelli.
Irene:
E’ vero che al
supermercato vendono i vestiti perché insieme ai merendini davano anche le magliette!
Chiara:
Alla Guglia ci sono le
bancarelle…
Jacopo:
Però ci sono solo quando
c’è la fiera di Sant’Antonino, mica tutti i giorni!
Giulia:
Ma quando ci sono vendono
i vestiti.
Jacopo:
Comunque i negozi di
abbigliamento ci sono in tutta la città e anche fuori Livorno e le mamme si
appiccicano alle vetrine per guardare meglio.
Da dove arrivano?
Andrea: I vestiti a volte si fanno a mano.
Chiara:
E li cuce la sarta.
Elisa:
Però la mia nonna li
sapeva fare.
Andrea.:
Quelli che si comprano
sono fatti a macchina quasi tutti.
Francesca: E’ vero, li fanno con dei macchinari grossi, come delle macchine
da
cucire ma grandi.
Nico
M.: C’è una specie di
macchina con tutti gli aghi e un manico e dopo un po’ che ci lavori viene fuori
una maglia. La mia mamma nel negozio ce l’ha e ci fa le maglie.
Alessio:
Anche la mia nonna ha una
macchina per fare le maglie.
Nico
M.: La mia mamma ha anche
le macchine per cucire.
Giulia:
Una ce l’ha anche
la mia nonna…
Emiliano: Si, ma quelle per fare i vestiti per tante
persone sono più grandi. Quelle che sono in casa sono piccole!
Antonio:
Sono delle macchine da
cucire specializzate.
Emiliano: E usano dei meccanismi particolari e le
tengono dentro dei magazzini perché sono troppo grandi per tenerle in casa.
Giulia:
E quando vendono le maglie
ricamate con cosa le fanno?
Cristiano:
Con l’uncinetto.
Nico
M.: La mia mamma una volta
aveva una macchina elettronica per fare i ricami: veniva scritto il ricamo che
ti piaceva e poi faceva tutto da sé. E senza nemmeno pigiare il piede. Costava
sei milioni!
Antonio: Però chi fa i vestiti per venderli di
macchine per cucire ne ha tante e fa tantissimi vestiti.
Da dove viene la stoffa per fare i vestiti?
Nico
M.: Ci sono dei negozi che
vendono le stoffe…
Emiliano:
Viene dalle pecore, le
tingono e viene fuori la lana…
Jacopo:
Ma che dici? E’ il
contadino che leva tutta la lana dalle pecore.
Emiliano:
E si usano anche le mucche
per fare la pelle.
Vincenzo:
Ma anche dalla pelle
dell’orso… si fanno le pellicce.
Nico
M.: Non solo dell’orso,
anche quella degli altri animali si usa per fare le pellicce e con quella del
serpente ci fanno le borse.
Jacopo:
Anche con il coccodrillo
ci fanno le borse.
Francesca:
Ma a volte però è pelle
finta, mica sempre si usano gli animali!
Martina:
C’è anche un baco che fa
un tessuto e anche le piante.
Jacopo:
Mi pare che il cotone
viene da una pianta.
Federico: La mia mamma ha una borsa di coccodrillo
che però è viola perché l’hanno tinta.
Antonio: Si perché mica la potevano usare solo com’è. Tutte le stoffe sono tinte.
Dalle nostre conversazioni abbiamo visto che conosciamo alcune cose ma non abbiamo tutte le risposte. Per sapere qualcosa in più siamo andati a cercare dei libri nella biblioteca della nostra scuola, li abbiamo letti e abbiamo fatto alcune interessanti scoperte…
Come ci vestiamo e perché?
L’estate indossiamo abiti leggeri, per esempio
maglie a maniche corte e pantaloncini,
di tessuto leggero, di solito si usa di più il cotone. Invece d’inverno le
maglie hanno sempre le maniche lunghe, sono di lana e anche i pantaloni,
lunghi, sono di tessuto più pesante. Quando è proprio freddo ci mettiamo il
giaccone o il cappotto e magari anche due maglie di felpa perché così si sta
più caldi. In primavera e in autunno, quando la temperatura non è né troppo
calda né troppo fredda, ci vestiamo più leggeri ma sempre con le maglie a
maniche lunghe e, a volte, con un giacchettino leggero.
Noi ci vestiamo per non avere tropo freddo
né troppo caldo, per non vergognarsi e soprattutto per non stare nudi
altrimenti tutti ci guarderebbero.
Le cose che indossiamo sono di molti tipi:
mutande, maglie, maglioni, gonne camicie, pantaloni, giacchetti, cappelli,
papillon, calzini, cinture, scarpe, cappelli…. Però gli uomini e le donne non
usano gli stessi abiti, perché a volte le donne hanno le gonne e gli uomini no.
Dove acquistiamo gli abiti?
Il
nostro quartiere è pieno di negozi di vestiti.
Ce ne sono di tanti tipi: quelli che vendono l’intimo (mutande, calzini,
canottiere), quelli che vendono solo le scarpe e quelli che vendono tutto il
resto (pantaloni, maglie, gonne…). Poi ci sono anche dei negozi che vendono le
borse e le cinture o la bigiotteria. Di solito, quando si esce a fare una
passeggiata o a far compere, si guardano le vetrine e, se ci piace qualcosa,
andiamo dentro il negozio e compriamo quello che ci serve.
In
città ci sono anche dei grandi magazzini e dei negozi più grandi dove si
trova tutto quello che serve per
vestirsi, dai vestiti alle scarpe: Oviesse, Stefan, Benetton, Upim, Coin.
A
Livorno abbiamo anche dei mercati: quello del venerdì, il mercatino americano,
il mercato di Piazza Cavallotti, quello di Piazza della Repubblica e quello di
quartiere che c’è il mercoledì.
Fuori
città ci sono il Carrefour e
l’ipermercato ma sono vicini a Pisa e ci andiamo una volta ogni tanto.
negozio di scarpe
negozio
di abbigliamento intimo
Come si fanno i vestiti?
I
vestiti si fabbricano così: si taglia la stoffa e si cuce in varie misure con
due o più matassine di filo. La stoffa non viene tagliata a mano e nemmeno cucita.
Si fa tutto con dei macchinari grandi, che sono dentro una fabbrica e che si muovono perché delle persone pigiano un bottone. Una volta che gli abiti
sono pronti vengono trasportati nei negozi e lì sono esposti nelle vetrine e
venduti.
Quando a cucire un vestito è una sarta, fa
tutto da sola a mano e cuce il vestito con una macchina da cucire. Ce ne sono
di molti tipi ma quasi tutte sono elettroniche e basta digitare un comando per
far fare alla macchina un ricamo o una cucitura particolare. Quindi anche per
la sarta il lavoro è molto semplificato e aiutato dalle macchine.
Da dove provengono i tessuti?
I tessuti sono stoffe formate da fibre
intrecciate e ce ne sono di tre tipi:
naturali, sintetiche e artificiali.
1)
Le fibre naturali si ricavano da animali o da piante.
Vengono
dagli animali: la lana, la seta e la
pelle.
·
La lana viene soprattutto dalle pecore, ma anche da
cammelli, conigli e capre. La pelle della pecora si chiama vello ed è
una massa di fibre lunghe e arricciate. Una volta l’anno le pecore vengono
tosate, cioè viene loro levato tutto il pelo (in alcuni posti però le pecore
vengono tosate due volte, perché il pelo ricresce alla svelta). Le fibre del
pelo della pecora poi vengono filate,
tinte e tessute con un telaio. A
questo punto abbiamo un pezzo di stoffa di lana che può essere usato per fare,
per esempio, un maglione.
·
La seta proviene da un baco speciale (che nasce da
una farfalla che si chiama bombice del gelso) che emette una specie di saliva
che si indurisce e diventa un bozzolo. Dopo dieci giorni il bozzolo si apre e
nasce una farfalla. La seta si ricava dal bozzolo che viene filato con una
macchina che si chiama filanda. Con un’altra macchina la seta viene dipinta e a
questo punto si può tagliare e cucire per fare quello che si vuole. Con la seta
si fanno fazzoletti, nastri, matassine di filo, camicie, abiti e altre cose. Costano molto perché per fare
la seta ci vuole molto tempo.
·
La pelle è
proprio pelle di animali che prima viene tagliata (quando sono morti) e lasciata
seccare e poi lavorata. Con la pelle si fanno scarpe, giacche, cinture e altri
oggetti.
Vengono
dalle piante: il cotone e il lino.
·
Il cotone è uno dei tessuti più usati. Viene da una
pianta, la pianta del cotone, ed ha l’aspetto di un fiocco morbido che viene
raccolto nei campi da una macchina. Altri macchinari separano, lavano e
allungano le fibre di cotone che poi vengono intrecciate e tinte. Con il cotone
si fanno molte cose: maglie, pantaloni, camicie, gonne, calzini e tante altre.
·
Il lino si ricava dal tronco della pianta del lino.
Alla pianta viene tolta la parte esterna del tronco, battuta con delle macchine
speciali e fatta diventare morbida con dei liquidi e attrezzi specializzati.
Poi si lavora e si tinge. Con il lino si fanno pantaloni, gonne, camicie e
altri abiti.
2)
I tessuti sintetici e artificiali si ottengono con una macchina speciale che si
chiama filiera: è un attrezzo con piccolissimi fori attraverso i quali
si fa passare la “pasta tessile” che è un composto fatto di sostanze non
naturali. Questa pasta, passando per i fori, fa uscire tanti fili che poi si
tessono e da questi si ottiene un tessuto. Le fibre artificiali e sintetiche, a
differenza di quelle naturali, possono essere migliorate, se non vengono bene,
con nuove sostanze. Le fibre artificiali più comuni sono: il rayon, il nylon,
il poliestere, la cellulosa.