I mostri,
I episodio:
L’educazione sentimentale
1963, Dino Risi
Soggetto,
sceneggiatura: Age, Scarpelli, Scola, Maccari, Petri, Risi; scenografia,
costumi: Ugo Pericoli; fotografia: Alfio Contini; montaggio:
Maurizio Lucidi; musica: Armando Trovajoli; interpreti: I
ep. L’educazione sentimentale Ugo
Tognazzi, Ricky Tognazzi; VI ep. Il
povero soldato: U. Tognazzi, Mario Laurentino; VII ep. Che vitaccia!: Vittorio Gassman,
Angela Portalupi; VIII ep. La giornata dell'onorevole: U. Tognazzi, Ugo Attanasio,
Carlo Kechler; XVII ep. La strada è di tutti: : V. Gassman; XVIII ep.- L'oppio dei popoli:: U. Tognazzi, Michèle Mercier,
Marino Masé. -
Prod.: Mario Cecchi Gori per Fair Film-Incei Film,
Roma / Montflour Film, Paris. – 1963
EP. n. 1- L'EDUCAZIONE SENTIMENTALE. A Roma, un padre (Tognazzi) insegna al
figlio le varie tecniche per approfittare degli altri facendo il proprio
comodo. Rifiuta di esaudire la richiesta della maestra che ha indetto una
colletta a scuola a favore dei poveri della borgata, spiegando al figlio (Richy
Tognazzi) che la miseria non esiste e che i
mendicanti sono tutti ricchi; paga soltanto una parte della colazione
consumata in un bar, giustificandosi dicendo che Il mondo è tondo e chi non sa navigà se ne va a fondo;
accompagnando Paoletto a scuola con la 600, abbrevia il percorso contravvenendo
alla segnaletica stradale che, secondo lui, va rispettata soltanto in presenza
dei vigili urbani; ammonisce il bambino a non condividere la sua merenda con i
compagni di scuola; si finge storpio per evitare una lunga coda di persone in
attesa davanti alla biglietteria di un circo (avvantaggiandosi anche delle
riduzioni del costo del biglietto previste per gli invalidi); insiste sulla
necessità di diffidare di chiunque, in base all'idea che ognuno tenta di
ingannare il prossimo e citando, a titolo di esempio, i politici corrotti; e così
via. Vent'anni dopo, il giornale riporta la notizia: "Uccide il padre dopo
averlo derubato", con la fotografia del nostro uomo, sottolineata dalla
scritta "La vittima".
EP. n. 6 - IL POVERO SOLDATO. Il
soldato Battacchi (Tognazzi), originario di Vicenza, è al centro
dell'attenzione della stampa e dell'opinione pubblica, poiché sua sorella,
prostituta di lusso, è stata trovata uccisa a Roma. Affranto, il giovane
soldato riconosce il cadavere, senza riuscire a capacitarsi delle scelte della
sorella. Infine si reca alla redazione di un quotidiano per proporre l'acquisto
del diario della sorella, contenente i nomi dei suoi clienti. Al redattore capo
chiede tre milioni e mezzo di lire.
EP. n. 7 - CHE VITACCIA! Un baraccato (Gassman) è fuori di sé per la
disperazione a causa della malattia di uno dei suoi numerosi bambini. Sembra
disposto a tutto per il figlio, anche a rinunciare ad un misterioso impegno
assunto per quel giorno. La moglie tuttavia lo rassicura promettendogli di
occuparsi di tutto e quasi lo obbliga ad uscire. Le ultime immagini rivelano la
natura dell'impegno del poveraccio: lo troviamo allo stadio, tra un gruppo di
scalmanati come lui, quasi senza fiato per il tifo.
EP. n. 8 - LA GIORNATA DELL'ONOREVOLE.
Un deputato democristiano toscano (Tognazzi), ospite di un convento di frati,
viene avvertito da un collega che il generale Olivazzi ha scoperto una truffa
ai danni dello Stato, organizzata da un alto funzionario. Per non smentire la
propria conclamata integrità, l'onorevole lascia che il generale Olivazzi
faccia anticamera un'intera giornata, inventandosi impegni futili (una parata
di bersaglieri della Valtellina, un inutile presenziamento alla Camera, la
proiezione di cartoni animati a scopo didattico) e ritornando al proprio studio
solo in tarda serata, cosicché la truffa può essere perfezionata con la firma
del contratto, prima che il generale possa presentargli il suo dossier. Infine
Olivazzi verrà messo in pensione.
EP. n. 17 - LA STRADA E' DI TUTTI. Un pedone (Gassman) attraversa flemmatico la strada, rallentando con aria di sfida ogni volta che sopraggiunge un'automobile. Salito sulla propria auto, accelera furiosamente, quasi travolgendo i passanti in una zona pedonale.
EP. n. 18 - L'OPPIO DEI POPOLI. Un marito (Tognazzi) è talmente assorto
nella visione-contemplazione di tutti i programmi trasmessi in televisione, che
la bella moglie può approfittarne per ricevere in casa l'amante.
A Tognazzi sono affidati i ruoli del
"dritto", di temperamento più conciliante e flemmatico; a Gassman le
interpretazioni più aggressive, logorroiche ed esuberanti.
Il film offre una rassegna di comportamenti aberranti, determinati dalla diffusione della mitologia e della ritualità consumistica, che, sia per le soluzioni di regia (volte a registrare semplicemente gli eventi senza influenzare il giudizio dello spettatore, sia per la maestria e la simpatia dei due attori, vengono presentati come assolutamente normali.
I procedimenti narrativi
Sono quelli propri delle barzellette e possono essere ricondotti a due: 1) il protagonista è inizialmente caratterizzato in modo positivo e rivela solo nelle brevissime e folgoranti immagini finali una natura mostruosa e una doppia personalità; 2) i tratti assurdi o aberranti che connotano il personaggio principale vengono portati alle estreme conseguenze fin dalle prime sequenze dell'episodio.
Il primo tipo di struttura è riscontrabile nella
maggior parte degli episodi (per la verifica è consigliabile scegliere tra Il povero soldato, Che vitaccia, La giornata
dell'onorevole, La strada è di tutti); il secondo è presente in cinque
episodi (tra i quali possono risultare utili per la verifica del nostro lavoro L'educazione sentimentale e
L'oppio dei popoli)
Tutti gli episodi concorrono a delineare il panorama
sociale e morale dell'Italia dell'epoca: il consumismo ha fatto proseliti in
ogni ambiente, trasformando il vivere quotidiano in una corsa alla
sopraffazione reciproca e svuotando l'individuo della propria umanità. L'uomo
del boom è quindi un essere superficiale e malvagio che non esita ad infierire
sugli altri qualunque sia la sua condizione sociale.
In particolare, nel primo episodio L’educazione
sentimentale, il padre educa “amorevolmente” il figlio ad ogni sorta di
atteggiamento opportunistico in barba agli altri. La morale qualunquistica e
egoistica ne farà un “mostro”; mostruosa dunque è la società che segue quei
modelli di comportamento sociale. E tale appare, seppur in una rappresentazione
esasperata, agli autori de’ I mostri.
Il boom è ormai un dato di fatto: Roma, densamente
popolata e costruita, è invasa dalle
automobili, dalle motociclette, dai mezzi di trasporto pubblico; code e
ingorghi sono vissuti dai protagonisti come un fatto normale (come “normali”
sono considerate le astuzie per aggirarli). L’impiegato Ugo Tognazzi possiede
la sua utilitaria, la Fiat 600; in un altro episodio del film si assite
all’acquisto dell’auto da parte del protagonista.
Il ceto medio ha oormai assunto uno stile di vita
all’insegna del consumismo: la moglie del protagonista fa la spesa al
supermercato; padre e figlio consumano la colazione in un bar; il bambino porta
a scuola una merenda confezionata.
Anche i ruoli familiari stanno mutando: se la donna
è ancora presentata come una casalinga al servizio di marito e figlio, nuova è
l’attenzione che si registra nei confronti del bambino. Egli viene accompagnato
dal padre in un luna park, dunque in uno spazio di divertimento destinato
all’infanzia; viene rispettato il suo desiderio di interrompere la cena e
alzarsi da tavola; si bada a che “abbia tutto”… Ed è il padre ad accompagnarlo
a scuola o ad occuparsi di lui nel tempo lasciato libero dal lavoro.