Il vigile
1960, Luigi Zampa
Genere: commedia satirica; soggetto:
Rodolfo Sonego; sceneggiatura: Luigi Zampa, Ugo Guerra, Rodolfo
Sonego; scenografia: Flavio
Mogherini; musica: Piero Umiliani; montaggio: Otello Colangeli; fotografia:
Leonida Barboni; interpreti: Alberto Sordi (Otello Celetti), Mara
Berni (Luisa),
Marisa Merlini (Amalia Celetti), Nando Bruno (Nando), Riccardo Garrone (tenente dei vigili), Lia Zoppelli (moglie del sindaco),
Franco Di Trocchio (Remo, figlio di Otello), Carlo Pisacane (padre di Otello),
Vittorio De Sica (il sindaco),
Silvia Koscina (se stessa), Mario
Riva (se stesso), Mario
Passante, Vincenzo Talarico, Fanfulla, Nerio Bernardi, Giulio Calì; produzione:
Royal film, incasso accertato a tutto il giugno 1965: £ 969.259.500
Figura
centrale del film
ALBERTO
SORDI interpreta il ruolo di un
disoccupato deriso dal paese (a colpi di pernacchia), il quale, per
riconquistare la fiducia in se stesso e l'onore, fa domanda di ammissione nel
corpo dei vigili.
Ritrovatosi
vigile, si rende conto di far parte di una società corrotta, amorale, senza
futuro.
Trama
Il
protagonista è Otello Celetti che, diventato vigile, viene rimproverato di
essere indolente: ci vuole più impegno. Più multe. Egli a questo punto cambia
metodo. Diventa pignolo e comincia a fare multe continuamente, ma soprattutto a
tutti. E inciampa in qualche
personaggio che non digerisce il suo modo di fare. Ma in particolare non
accetta di venir multato: accusato di aver
ingiustamente multato il sindaco per eccesso di velocità, viene da quest'ultimo rimosso dal proprio
impiego, mentre famigliari e parenti subiscono altre angherie.
Infatti
nel processo che segue, Otello ammette le sue "colpe" spinto dagli
avvocati del sindaco con dure minacce.
Così il vigile viene reintegrato nel suo impiego e, pur mostrandosi severo con tutti, lascia passare a gran velocità l'auto del sindaco che accidentalmente esce di strada precipitando in una scarpata.
La comicità
È parte
integrante di tutta la commedia e ha l'arduo "compito" di smascherare
il volto di un'Italia provinciale nella quale si sta facendo strada il miracolo
economico che semina corruzione e servilismo. Le trovate ricche e gustose non
sono tuttavia sempre graffianti: manca infatti una certa tensione comica nelle
immagini e nei dialoghi che riesca a trasformare l'ironia in satira.
Il
cinema come fonte storica
L'elemento
più evidente della novità dei tempi è lo sviluppo dei trasporti privati e
l'aumento del traffico automobilistico: il possesso dell'automobile non è più
un fenomeno di élite, ma si è esteso anche alle fasce sociali medie. Al punto
che il traffico richiede la regolamentazione da parte del personale comunale.
Si
diffondono inoltre quegli atteggiamenti qualunquistici, di totale indifferenza
per il bene comune, tipicamente ascritti all'italiano medio (di cui Sordi ha offerto le più svariate
interpretazioni) e che si riscontrano a partire dalla classe dirigente, che
assume privilegi abusando del proprio potere e diventa pertanto modello di
comportamenti sociali corrotti.