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              Italo Calvino

 

 

L’AVVENTURA DI DUE SPOSI

 

                            (1958)

 

 

 

 

 

TEMI: Il racconto rappresenta la vita quotidiana di due giovani sposi, due operai, una vita familiare vincolata e condizionata dai rispettivi orari di lavoro. Lui, Arturo Massolari,esercita il turno di notte; di conseguenza rientra a casa nel momento in cui lei, Elide, deve svegliarsi per andare al lavoro. Il tempo per scambiarsi qualche parola, qualche sguardo, qualche tenero abbraccio è limitato. Il semplice intreccio fa emergere l’inesorabile gioco di incontri con cui si articolano le giornate dei due sposi, ma anche i loro gesti delicati di affetto che ne alleggeriscono la durezza.

 

LUOGHI E AMBIENTI: L’ambiente operaio delle fabbriche e l’ambiente esterno della città, delle botteghe,della fermata del tram non è rappresentato, ma ricostruito e immaginato tramite i pensieri dei protagonisti.

 

PERSONAGGI: Due sono i personaggi del racconto,entrambi protagonisti, entrambi operai: Arturo Massolari e sua moglie Elide. La cronometrica meccanicità a cui sono costretti dal ritmo del lavoro in fabbrica non impedisce loro di esprimere una sensibilità delicata che rivelano attraverso gesti di affetto semplici ma intensi, come quello di cercare il calore che l’altro ha lasciato nel letto e ricavarne “una grande tenerezza”.

 

FORME E PROCEDIMENTI NARRATIVI: Questo racconto presenta elementi che si richiamano esplicitamente alla poetica neorealista: la scelta di un ambiente operaio, il tono sobrio con cui è descritta la dignitosa povertà dei protagonisti, il registro quotidiano e colloquiale dell’espressione (inserimenti di forme popolari o dialettali, lessico volutamente dimesso, strutture paratattiche). Tuttavia la prospettiva della narrazione è ormai molto lontana dall’oggettività neorealista.

La vita esterna dei due sposi non è infatti rappresentata attraverso la narrazione degli eventi che essi vivono durante la giornata ma è raccontata indirettamente tramite i pensieri, le allusioni, le percezioni dei due protagonisti. Arturo ricostruisce il ritorno di Elide grazie ai suoni che gli giungono dall’esterno (il rumore dei tacchi giù per i gradini, lo stridere, il fermarsi e lo sbattere della pedana del tram ); lo stesso accade ad Elide quando pensa al marito diretto al lavoro (ora lui correva sulle strade buie, tra i radi fanali…). Il mondo non è visto ma immaginato, ricostruito e quindi inevitabilmente deformato.