LA COPERTINA

 

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               Italo Calvino

 

         La nuvola di smog

 

                  1958 

 

 

 

Dalla lettura del racconto, ambientato in una “grande e nebbiosa città industriale”, emergono aspetti tipici dell'ambiente industrializzato degli anni '60.

Già il titolo allude al simbolo di questa nuova società: lo smog, la nebbia fumosa e carica di detriti chimici delle città industriali. Nel protagonista del racconto possiamo vedere il disagio provato da persone che, in seguito agli spostamenti dalle campagne, si trovano a  contatto per la prima volta con lo squallore e il grigiore del paesaggio cittadino: “quelle facciate di case annerite, quei vetri opachi, quei davanzali a cui non ci si poteva appoggiare, quei visi umani quasi cancellati”. Nel protagonista il disagio è espresso attraverso il ribrezzo, quasi la paura e l'ossessione, per lo sporco causato dall'inquinamento.

Anche se i personaggi tendono ad essere presentati in chiave simbolica , ricaviamo ugualmente dai loro atteggiamenti informazioni interessanti sugli atteggiamenti dei protagonisti dello sviluppo industriale: l’ingegner Cordà rappresenta l’imprenditore, che pur essendo uno dei responsabili della diffusione dello smog, tende a presentarsi come l’industriale illuminato che lotta contro l’inquinamento; l’operaio specializzato Omar Basaluzzi è invece la figura tipica del lavoratore che prende coscienza dei suoi diritti, cerca di capire quello che avviene nel mondo della produzione e organizza le lotte operaie, che in quel periodo comportano ancora molti rischi, infatti Omar teme un licenziamento per rappresaglia.

Nella parte finale del racconto l'autore introduce un cambiamento nell’ambientazione: la narrazione non è più ambientata nella città, ma in aperta campagna, dove è possibile trovare un ambiente sano, non invaso dall'inquinamento, dalle ciminiere, dalle macchine…