FIDES

Quando brillava il vespero vermiglio,

Nel momento in cui la sera rosseggiava brillando

e il cipresso pareva oro, oro fino,

e il cipresso, per i raggi del sole, sembrava oro fino

la madre disse al piccoletto figlio:

la madre disse a suo figlio piccolo:

Così fatto è lassù tutto un giardino.

lassù, così è fatto tutto un giardino”.

 

Il bimbo dorme, e sogna i rami d’oro,

Il bambino dorme e sogna, i rami d’oro,

gli alberi d’oro, le foreste d’oro;

alberi d’oro, le foreste d’oro;

mentre il cipresso nella notte nera

mentre il cipresso nella notte scura

scagliasi al vento, piange alla bufera. 

si agita al vento e si lamenta alla bufera

2) CARATTERISTICHE FORMALI DOMINANTI

Le caratteristiche formali che possiamo individuare sono:

Significato, contraddistingue la prima strofa dalla seconda. Poiché nella prima strofa è sera, (intesa come evento positivo) ed indica l’illusione, con la descrizione della sera, del cipresso che diventa color oro e del racconto della madre al proprio figlio. Nel secondo verso, invece, è notte (intesa come evento negativo) ed indica la realtà con termini del tipo notte nera, scagliasi al vento, piange alla bufera. Questi ultimi due termini caratterizzano il cipresso nella notte, che si contrappone alla visione dello stesso durante la sera, dove tutto sembrava d’oro (sereno e tranquillo). 

Colore: anche in questo caso emerge una forte distinzione (antitesi rafforzata dalle anafore) tra la prima e la seconda strofa, nella prima la sera è indicata con il rosso del vespero, il secondo, invece, la notte è indicata con il termine notte nera. (I due campi sera e notte, i sono in netta distinzione sia dal punto di vista del significato sia dal punto di vista del colore.)

3) INTENZIONE COMUNICATIVA

In apparenza tale poesia potrebbe sembrare una semplice descrizione di un paesaggio serale e notturno, in cui la madre, prima che suo figlio si addormenti, gli racconta che “lassù” nel regno dei morti, è tutto un giardino d’oro, come il cipresso la sera. Detto ciò il bambino si addormenta e sogna un luogo immaginario colmo di felicità e beatitudine, mentre fuori, lo stesso cipresso, che la sera sembrava il simbolo di una realtà positiva, non è altro che l’immagine di una realtà molto negativa, in cui esso stesso non è più d’oro ma è in balia di agenti atmosferici come il vento e la bufera. Da questo significato primario possiamo dedurre l’intenzione comunicativa che Giovanni Pascoli vuole far arrivare al lettore. L’autore vuole trasmettere il contrasto tra illusione e realtà e il fatto che gli uomini ricorrano alla prima per sfuggire alla seconda, dolorosa e crudele. Questa contrapposizione è rappresentata dal poeta attraverso l’evidente separazione che emerge tra la prima e la seconda strofa. Quella iniziale, infatti, rappresenta la sera, simbolo di illusione data dal nido famigliare, protezione per il bimbo. Quest’ultimo, quindi, vive nel “sogno” creato dalla figura materna. Nella seconda quartina, invece, l’ambientazione è totalmente opposta, poiché è notte e rappresenta la realtà, quindi, mentre, il fanciullo dorme ed è illuso, il cipresso è in balia degli eventi atmosferici, ovvero il mondo è in balia di una realtà troppo dura.

 4) PROBLEMATICA AFFRONTATA

La problematica affronta è per l’appunto l’illusione che il nido famigliare crea intorno al bambino innocente. La felicità esiste solo tramite l’utopia, il bimbo è sereno solo quando sogna e cioè solo quando è illuso. Ma l’illusione non è il vero modo di sfuggire totalmente dalla realtà, infatti l’unica soluzione per una vita negativa, secondo il poeta, è la morte.

5) COLLEGAMENTI CON ALTRE POESIE

I collegamenti che possiamo evidenziare sono con ORFANO ed ALLORA . Nella prima poesia riabbiamo il tema significativo del nido famigliare, in cui una vecchia canta una ninna nanna ad un bambino rimasto orfano illudendolo che la vita sia piena di felicità e senza problemi, alleviandolo del peso della solitudine a lui destinata. In “Orfano” riabbiamo anche, il simbolo del giardino, visto com’elemento buono e come morte unica soluzione per una vita sofferta, poiché l’unica persona che può proteggerlo è una donna ormai anziana che non potrà difenderlo a lungo, tali elementi sono anche presenti in “Fides”, in cui il bambino è tranquillo e sogna che “lassù” è tutto felice e candido. Un elemento che accomuna queste due poesie sono anche gli eventi atmosferici, in “Fides” abbiamo il vento e la bufera, invece in “orfano” abbiamo la neve che cade lentamente e esprime la sensazione di soffocamento, poiché essa copre interamente tutto, in questo caso si riferisce alla vita che viene piano piano affogata dalla realtà crudele.

Con “Allora” ricorre il concetto d’inganno in cui il poeta si aggrappa all’illusione di un ricordo felice del passato, mai vissuto, che però è sostanziale per sopravvivere. Questa felicità è solo un’illusione che si pensa d’aver raggiunto invece è semplicemente una fantasia, tale concetto è espresso in pieno in “Allora” ed è anche presente in parte in “Fides”, in cui il bimbo è illuso ma felice.

Possiamo anche aggiungere il collegamento con una poesia pascoliana ovvero “Nebbia”. Attraverso essa il poeta, in cui ritorna il discorso della morte, vuole comunicare al lettore il suo bisogno di dimenticare di rinchiudersi in un mondo senza emozioni e sentimenti nell’attesa che arrivi il momento di “pace”, che la morte, parola chiave e tema principale della poesia, rappresenta.

6) COLLEGAMENTO CON LA POETICA DELL’AUTORE

Gli elementi che caratterizzano “Fides” sono tipici della poetica di Pascoli, infatti, possiamo trovare il tema fondamentale dell’illusione. Quest’ultimo ha la funzione di offuscare la realtà crudele, ma tale felicità derivante dall’illusione è soltanto consolatoria e non serve per risolvere i problemi della vita. Pascoli, infatti, vede come unica e permanente soluzione per porre fine alla sofferenza, la morte, altro tema ricorrente nelle sue opere (vedi ad esempio “Nebbia”). L’illusione (in “Fides” e in “Orfano”), come abbiamo detto in precedenza, è necessaria per sopravvivere, e il nido famigliare per l’appunto, ha il compito di proteggere i bambini indifesi ingannandoli dalla realtà. Quest’ultimi, essendo innocenti, privilegiano il sogno, la fantasia, rispetto alla crudele verità. Ciò si può collegare al discorso del “fanciullino” che è colui che i fronte a sentimenti estremi, come l’amore, la felicità, il dolore li tempera, cioè non permette un coinvolgimento totale. Inoltre in “Fides”, possiamo notare una contrapposizione fra l’ambientazione interna e quella esterna, infatti nella prima tutto sembra soave e bello (finzione), ma nella seconda tutto è tetro è molto diverso (realtà). Un altro elemento ricorrente nella poetica di Pascoli e presente, oltre che in “Fides”, in molte altre sue opere è la presenza di agenti atmosferici come temporali, neve, pioggia, nebbia. Quest’ultimi sono utilizzati dall’autore per esprimere più appieno il suo senso di inquietudine, di voler nascondersi, che ha nei confronti dell’esistenza.

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