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Gli incipit

Per creare la tua storia puoi partire da uno degli incipit (incipit vuol dire inizio) che trovi sotto.
Lascia libera la tua fantasia e crea la tua storia utilizzando anche le immagini e le musiche che trovi nelle altre pagine.

Mi addormentai cullato da una musica dolce. A un tratto...
Non sapevo come fossi arrivato fin lì. Mi guardai intorno stupito.
C'era una volta un re che era stanco di regnare...
Quando entrai nel locale la musica mi investì sparata dagli altoparlanti a tutto volume. "Come farò a parlare con loro?" mi chiesi.
II paesaggio si allargava intorno a me ridente e sereno. Mi venne in mente...
In un castello lontano lontano in una torre alta alta in una stanza piccola piccola viveva...
La banda suonava. le bancarelle offrivano dolci e giocattoli la giostra girava veloce. Mi muovevo in mezzo alla folla e cercavo...
Non aveva mai visto il mare. Quando ne sentiva parlare, chiusa tra le alte montagne tra cui aveva sempre vissuto. chiedeva: "Ma è tanto più grande del lago del ghiacciaio'"'. "Mille volte di più". le rispondevano. Adesso..
Furono i suoi occhi a colpirmi: mai ricordavo di aver mai visto occhi così.
Ritrovò la vecchia scatola in soffitta. appena la apri il carillon riprese a suonare come se solo un attimo prima fosse stato richiuso e riposto.
Il paesaggio davanti a lui si stendeva a perdita d'occhio: campi coltivati, piccoli boschi, il lungo nastro di una strada asfaltata. Eppure c'era qualcosa di strano…
La bestia imperversava in tutta la regione e nessuno era ancora riuscito ti trovare un snodo per sconfiggerla.
Sintonizzò la radio dell'auto su un programma musicale. E pensò: "Ci vuole una bella colonna sonora quando si comincia un viaggio come questo".
Quando, dopo aver salutato il suo amico, si era girato per tornare in albergo, era sicuro di poter riconoscere la strada, invece…
“Non ho mai avuto un amico così” pensava mentre lo aspettava
Le ultime note della canzone si spensero. Accecato dai riflettori, fu investito dagli applausi del pubblico "Ce l'ho fatta" pensò.
Non un essere umano, non un movimento, non un rumore turbavano l'assoluta quiete di quel luogo. Improvvisamente  si sentì completamente solo.
Il treno uscì dalla galleria e una luce strana, quasi violetta si diffuse intorno. I passeggeri si guardarono sconcertati. Poi quasi simultaneamente si girarono verso i finestrini.
Eppure quella musica gli ricordava qualcosa. Gli venivano in mente sensazioni, brandelli di ricordi che non riusciva a precisare.
Quando l'animale si voltò, lesse nei suoi occhi...
Faceva molto freddo, spiragli di aria gelida entravano dalle finestre, lontano rimbalzò il rumore di un tuono.
Entrò in casa: le luci erano accese, lo stereo suonava, si udiva dal salotto il vociare allegro di persone intente a conversare. "No – pensò - non ho proprio voglia di vedere nessuno stasera".
Le nuvole si rincorrevano nel cielo che diventava sempre più cupo. "Bisogna tornare a casa" – pensò - "e di corsa".
Avevo l'impressione di essere osservato eppure non si vedeva nessuno.
Ciascuno di noi ha una canzone speciale, legata a un qualche ricordo. A sentirla ti dà una fitta al cuore e la mente vola...
La nebbia cominciava a diradarsi. "Adesso finalmente capirò dove mi trovo". pensò.
Faceva un caldo soffocante: Mi aggiravo per casa inquieto con la sensazione che stesse per succedere qualcosa.
Un rumore insistente, una sirena, un urlo, interruppero la magia del suo sogno e lo richiamarono al mondo; prima ancora di aprire gli occhi si rese conto che il telefono stava squillando da chissà quanto tempo.
“Ma chi può essere a quest’ora?” si chiese ….
Stava passando l’aspirapolvere in salotto quando bussarono alla porta.
”Un attimo!” – gridò, mentre cercava di infilarlo rapidamente nel ripostiglio: odiava l’idea che qualcuno trovasse la sua casa in disordine. Poi aprì la porta …
Era una notte caldissima, neppure sul terrazzo era riuscita a trovare sollievo al calore opprimente di quella strana estate. La mezzanotte era passata da un pezzo ma non riusciva a decidersi a rientrare. Fu allora che vide quella stana luce nel cielo e poi il fragore di uno schianto nel bosco … e poi …