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ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLANOVA D’ASTI
SCUOLA DELL’INFANZIA DI VALFENERA
ANNO SCOL. 2000/2001

Progetto “Rocca”

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La “rocca”: area di circa 25000 mq situata in una zona attigua all’ambito di Valfenera e facilmente raggiungibile in pochi minuti dalla nostra scuola.  
Zona demaniale, è stata da poco disboscata e ripulita dal Comune che, con finanziamenti regionali, ha reimpiantato alberi e recintato.  
Nell’area, stretta e lunga ed attraversata da un sentiero, che occupa il lato nord di una collina e relativo fondovalle, c’è una zona umida con acquitrini ed erbe palustri; pochi decenni fa erano peschiere ove si recavano le donne del paese a sciacquare i panni.  
Oggi c’è il depuratore fognario.  
Uno dei problemi è la gestione di una simile area ed ora l’Amm.ne comunale pensa all’introduzione di grossi erbivori (daini).  

Dai progetti degli anni scorsi anni:

“modelli e tempi di vita riducono le occasioni per l’esplorazione ed il contatto col territorio* e tra gli abitanti anche in questi piccoli  centri (di 1000/5000 abitanti) ai confini tra le province di Asti e Torino.

La messa in discussione di mappe mentali stereotipate e comportamenti routinari, tende alla costruzione di modelli di paesi a misura di bambino, e quindi di tutti i suoi abitanti.

Obiettivo finale di questo progetto è invitare a riflettere  e possibilmente trasformare comportamenti nel maggior numero possibile di cittadini “provocati” da situazioni innescate ed evidenziate dai bambini” 

Finalità generali del progetto
  • Allargare l’esperienza, l’immaginario, la realtà esterna ed interna,
  • Costruire mappe mentali per una visione sistemica e modificabile/flessibile della realtà da utilizzare per “contagiare” genitori ed altri cittadini;
  • Coinvolgere la popolazione e partecipare attivamente alla realizzazione di un progetto fruibile da tutti (confronto con altri punti di vista)
  • Costruire quei rapporti affettivi col proprio territorio che nascono dal praticarlo, viverlo, conoscerlo…

*Intendendo per “territorio” quello che A. Mananghi definisce come “prodotto storico dei processi di coevoluzione di lunga durata tra insediamento umano e ambiente, natura e cultura e, quindi, come esito della trasformazione dell’ambiente ad opera di successivi e stratificati cicli di civilizzazione.  
In relazione a questa definizione il territorio è trattato come organismo vivente ad alta complessità…composto da luoghi dotati di identità, storia, carattere, struttura di lungo periodo che formano i tipi e le individualità territoriali ed urbanie…”  
A. Mananghi – “Il progetto locale”- Bollate Boringhieri, Torini 2000
 

Motivazioni ed antecedenti di questo percorso

Antecedenti e sviluppo per i cinquenni:

  • Dopo le esperienze manipolative ed esplorative del primo anno,
  • Dopo la ricerca intorno alle tre principali e caratteristiche attività economiche del passato di questo paese (filanda, fornace, segherie) dello scorso anno,
  • Dopo le esperienze dei due anni precedenti di soggiorno didattico a Pracatinat (che diventano un utile elemento di confronto condiviso, tra la propria ed un’altra realtà locale caratterizzata da diversi equilibri sistemici),
  • Quest’anno i bambini, al loro ultimo anno di scuola dell’infanzia e terzo di ricerca ambientale saranno  posti nelle condizioni di riflettere su alcune possibili conseguenze di azioni e trasformazioni e sulle relazioni che intercorrono tra i diversi elementi di un territorio e produrre un progetto per l’utilizzo dell’area in questione coinvolgendo altri cittadini.

Antecedenti e sviluppi per i quatrenni:

  • Dopo le esperienze dello scorso anno quando si era fatto un approccio approssimativo della conoscenza dei giochi preferiti a scuola ed a casa e del materiale-carta,
  • Quest’anno si cercherà di sviluppare le potenzialità innate di ogni singolo bambino, di stimolare la fantasia ed il senso critico con l’approccio e la conoscenza di nuovi materiali e l’uso di questi in modo creativo e “scientifico”.

Proposte per i treenni:

Allineandosi al progetto pertanto avanti dai compagni di 4 e 5 anni, i treenni parteciperanno, per ora come fruitori, di un’area extrascolastica che offre la possibilità di iniziare un percorso di educazione ambientale:

  • Scoprendo la “rocca” con le sue caratteristiche attuali,
  • Facendo i primi approcci alla conoscenza di diversi ambienti naturali
  • Partecipando alla creazione delle condizioni per una agibilità diretta dell’area citata.

Metodologia

Il lavoro fondato sulla ricerca non dimentica le caratteristiche proprie di quest’area e sempre si basa su esperienze concrete dove il gioco è punto di forza.

Il gioco, assumendo forme diverse, ma sempre caratterizzate dal “piacere”, può indurre allo spazziamento dei punti di vista (giochi di ruolo, animazione teatrale…) o può condurre a “scoperte” scientifiche (esperimenti, esplorazioni…) diventando per ogni bambino strumento di apprendimento e di sviluppo cognitivo.

Altro elemento portante sono le storie: ascoltate, narrate, lette; storie che aiutano a connettere fatti, luoghi, emozioni…

Modalità tipica del nostro modo di procedere è l’andare a cercare e chiedere informazioni dove o a chi, secondo i bambini, le possiede: “serbatoio” prezioso e privilegiato sono i nonnini della vicina casa di riposo. 

La metodologia della ricerca-azione già sperimentata negli scorsi anni, è andata assumendo alcune caratteristiche dettate oltre che dalle  indicazioni teoriche e dagli obiettivi, dalle esigenze/risorse del contesto; si possono così riassumere:

coi bambini:

  • Partire da una domanda/problema di ricerca,
  • Evidenziare le ulteriori domande intorno alle quali si andrà costruendo il percorso della ricerca,
  • Esperienze “forti” per contestualizzare le domande emerse,
  • L’errore è considerato elemento utile alla costruzione di conoscenza,
  • Metariflessione: abitudine alla riflessione di gruppo intorno ad esperienze comuni per formulare ipotesi e rilanciare domande/problemi,

Documentazione del percorso effettuato:

a)      Con la realizzazione di un fascicolo personale che a fine anno sarà portato a casa dal bambino contenente lavori individuali e collettivi;

b)     Con la realizzazione di cartelloni utili a tutto il gruppo per rileggere esperienze

Da quest’anno si tenteranno momenti di riflessione metacognitiva legati ai vissuti emotivi. 

Tra insegnanti:

  •  Individuazione di un problema educativo di ricerca; negli scorsi anni è stato “ come favorire la partecipazione di tutti durante le interazioni verbali ed i dibattiti” mentre quest’anno sarà: “ come evidenziare un concetto astratto quale le relazioni tra diversi elementi del sistema?”

  • Conduzione settimanale alternata tra le insegnanti titolari mentre la collega funge da osservatore e registra quanto avviene soprattutto nei momenti di discussione e “produzione”. Scambio periodico di impressioni per “aggiustare” il modo di procedere. Eventuale produzione di griglie funzionali all’osservazione stessa.

  • Documentazione: diario di bordo, report finale.

Indicatori

Sistema di indicatori che evidenzia l’intrecciarsi dei rapporti tra strategie di costruzioni di conoscenza, organizzazione e procedure del lavoro in classe, contesto organizzativo “esterno” al lavoro dei bambini, dinamiche relazionali, trasformazioni auspicabili nei soggetti e nell’ambiente.

      Dinamiche di costruzione di conoscenza:

  • Una continua dinamica tra fare esperienza, dare parole, modellizzare,

  • Processi metacognitivi nelle varie situazioni di lavoro e in momenti di riflessione specifici,

  • Emergere di domande legittime in riferimento a fatti, fenomeni e problemi della realtà su cui è centrato il lavoro,

  • Percorsi non lineari di costruzione di conoscenza: possibilità di tornare e riprendere case già trattate (per comprenderle in modo nuovo), continuo lavoro di tessitura di fili tra esperienze e conoscenze diverse e sviluppate in contesti diversi.

  • Descrivere fatti, immaginare cause, prevedere effetti.

  • Formulare ipotesi

  • Argomentare

  • “rileggere” diverse esperienze e valutare insieme se e cosa si è appreso

  • formulare domande pertinenti ed “impertinenti” ma con una logica interna

  • confrontare conoscenze ed esperienze

  • utilizzare conoscenze ed esperienze

  • utilizzare l’errore come elemento utile all’apprendimento

      Dinamiche relazionali

  • Un clima che permette di “pensare insieme”, di ascoltare ed esprimersi, di identificarsi con esperienze, sentimenti, idee degli altri
  • L’insegnante assume un ruolo di facilitatore del processo di lavoro e delle dinamiche relazionali
  • Si frequenta una pluralità di luoghi in cui svolgere le attività
  • Ascoltare gli altri
  • Inserirsi in una discussione
  • Comunicare vissuti, emozioni, opinioni
  • Assenza di giudizio
  • Individuare strategie per trovare accordi
  • L’insegnante a volte diventa elemento del gruppo per evidenziare dinamiche, a volte è “sostegno” esterno
  • Rapportarsi in modo costruttivo con “estranei”
  • Uso creativo di spazi e risorse
  • Organizzazione e procedure del lavoro in classe

  • Si ricorre ad una pluralità di fonti e di esperimenti a seconda delle necessità di lavoro
  • La “memoria” di quanto si fa come strumento di lavoro che permette controlli meta-cognitivi e percorsi non lineari
  • Utilizzare conoscenze ed esperienze pregresse per individuare fonti di informazione
  • Preparare uscite ed interviste
  • Preparare questionari per “altri”
  • Leggere e raccontare il proprio percorso didattico
  • Contesto organizzativo “esterno” al lavoro dei bambini

  • La progettazione dell’itinerario di EA è svolto in team da parte degli insegnanti
  • Progettazione di un più ampio laboratorio di ricerca didattico/educativa
  • Il progetto di EA è prevalente sul monte orario dedicato alle attività didattiche
  • Partecipazione al progetto delle tre sezioni
  • Confronto sistematico tra insegnanti di diversi Circoli Didattici e di  diversi ordini di scuola che aderiscono a questo progetto
  • Le attività del mattino, per 4 gg. La settimana –periodo gennaio/marzo-
  • Trasformazione dei soggetti per quanto concerne

    La dimensione relazionale/affettiva

  • Acquisire consapevolezza della risorsa acqua e suo valore
  • Competenze relazionali nel gruppo
  • I modelli culturali

    • Intuire, costruire, utilizzare una visione sistemica della realtà

    • Correlare locale e globale

    • Correlare passato, presente, futuro

    Le strategie cognitive

    • Capacità di esplorare punti di vista diversi

    Qualità dinamiche

    • Analizzare problemi, costruire un discorso intorno a strategie per affrontarli

    • Ipotizzare sviluppi e scenari

    • Considerare gli effetti delle proprie azioni e delle trasformazioni prodotte
    • Acquisire consapevolezza nell’uso soggettivo dell’acqua

    • Conoscenza delle abitudini collettive

    • Riflettere sulle conseguenze dei propri comportamenti

    • Saper interagire in modo non conflittuale

    • Scoprire connessioni tra eventi

    • Scoprire connessioni tra elementi della natura

    • Scoprire connessioni tra elementi antropici e naturali

    • Identificarsi in personaggi diversi in giochi di ruolo

    • Utilizzare coerenze interna ai propri discorsi

    • Passare dall’interazione verbale al dibattito tra pari

    • Saper correlare cause ed effetti

    • Considerare le variabili “imprevisto” e “caso” come aspetti “naturali”

    • Giocare al “cosa accadrebbe se…”con creatività e coerenza interna.
      Trasformazioni nell’ambiente
  • Innescare processi sociali di riflessione
  • Processi per promuovere cambiamenti di comportamento nelle famiglie, nei cittadini
  • Indagini, monitoraggi-interazioni in famiglia
  • Valutazione

    Periodicamente vi sarà una rilettura, da parte delle insegnanti, delle osservazioni ed un confronto sia metodologico che di contenuti per seguire le proposte/sollecitazioni del gruppo/bambini e per scegliere strategie più produttive sia per il singolo bambino che per tutto il gruppo.

    Per i cinquenni, portando avanti la ricerca educativa avviata gli scorsi anni si attiveranno diversi tipi di valutazione:

  • I bambini settimanalmente dopo riflessioni intorno alle emozioni ed alle conoscenze che le attività hanno provocato, esprimeranno graficamente il loro “giudizio”su un cartellone con codici condivisi dal gruppo

  • Le insegnanti, sulla base del diario di bordo, settimanalmente valuteranno il percorso, le risposte dei bambini e le modalità cognitive e relazionali da loro attivate nei bambini per riprogettare le attività in base alle risposte ed agli interessi manifestati dai bambini.

  • Individueranno inoltre nodi problematici intorno ai quali saranno sviluppati percorsi di ricerca attraverso osservazioni e griglie di lettura dei dati.
  • I genitori saranno invitati a metà ed a fine anno ad esprimere opinioni intorno alla percezione di benessere dei propri figli ed al livello di apprendimento da essi raggiunto.

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