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Accadde un giorno che il villaggio del vecchio Ndioneme, per un fuoco lasciato acceso senza un controllo da un ragazzo sventato, si incendiasse all'improvviso. In tempo brevissimo le fiamme avvolsero le palizzate del villaggio, i granai, le case. 
Il fuoco bruciò ogni cosa: mobili, tavoli, seggiole, letti, vestiti, cibo. Gli abitanti del villaggio erano disperati. 
Allora, il vecchio Ndioneme, che per tutta la vita aveva aiutato chiunque fosse in difficoltà, li convocò tutti per il giorno dopo nel bosco di borassi poco lontano dal villaggio.
Al mattino presto, quando tutti furono riuniti, Ndioneme dette precise  istruzioni.
E così alle otto di mattina tutte le palizzate del villaggio erano state ricostruite. Alle nove le case erano di nuovo in piedi. Alle dieci erano pronte porte e finestre. Alle undici erano stati ricostruiti i letti, i tavoli e le seggiole. A mezzogiorno era pronto il pranzo come sempre.
Alle tre del pomeriggio l’intero villaggio era come nuovo e formicolava di vita e di attività. Non mancava neppure un buon vino di palma!
Tutto era stato fatto grazie ai borassi che avevano offerto i loro tronchi, le loro foglie, i loro frutti.
Da quel giorno gli abitanti del villaggio chiamarono il borasso anche “madre degli alberi”, “sostegno delle famiglie”, “albero dell’emergenza”.