I
fossili
sono resti di organismi animali o
vegetali vissuti anche fino a tre miliardi di anni fa; possono anche essere
semplicemente i segni della loro attività vitale (orme,tracce,ecc…).
Affinché
un organismo possa subire un processo di fossilizzazione è necessario che
sussistano le seguenti condizioni:
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un
rapido indurimento del sedimento in cui il resto è inglobato o nuovi
sedimenti che seppelliscano in tempi brevi quelli già esistenti;
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la
presenza di parti resistenti mineralizzate o comunque di difficile
alterazione.
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I
fossili si conservano soprattutto in ambiente marino poiché vi sono presenti
fanghi e sabbie.
Esistono
due tipi di fossilizzazione:quella diretta
e quella indiretta.
La
conservazione diretta si può realizzare in tre modi:
| Mineralizzazione:
dopo la distruzione delle parti molli dell’organismo rimangono nel
sedimento le impalcature scheletriche che gradualmente vengono sostituite da
sostanze inorganiche circolanti nel sedimento;
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Permineralizzazione:
nelle impalcature scheletriche porose o vascolarizzate,come nei
vegetali,si infiltrano e si depositano sostanze minerali;
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Carbonizzazione:
si riscontra tipicamente nei vegetali e avviene in ambiente povero di
ossigeno. Consiste in una eliminazione di idrogeno,ossigeno ed azoto dai
tessuti vegetali,con conseguente arricchimento di carbonio.
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La
conservazione indiretta consiste nella formazione di un modello
minerale interno o esterno.
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Il
modello interno si forma quando la conchiglia di un mollusco viene riempita
da un sedimento,le parti molli vanno in decomposizione e la conchiglia viene
disciolta nelle acque acide.
Nel vuoto lasciato dalle parti molli rimane un nucleo di sedimento.
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Il
modello esterno si forma invece se l’ animale interno viene disciolto ed
il vuoto riempito di sedimento.
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