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3. 1640
- 1783: L'OCCUPAZIONE INGLESE
1756. Guerra dei sette anni.
Gli inglesi portano a 20 sterline la
ricompensa per gli scalpi
indiani.
La
popolazione indiana si trova ad affrontare l’inizio del secolo decimata.
Le malattie portate dagli Europei hanno provocato delle vere e proprie
stragi, e le guerre indotte dal commercio delle pellicce e dalla fame di
terre dei coloni hanno fatto il resto. Nel XVII secolo continuano le grandi
migrazioni indiane verso ovest, in parte alla sempre più forte pressione
dei coloni e in parte alle guerre che ormai
coinvolgono quasi tutte le tribù della prateria.
L’atteggiamento fin qui tenuto dai coloni europei nei confronti degli
Indiani è molto diverso. I francesi, che hanno dimostrato di avere
particolarmente a cuore il commercio, sono a stretto contatto con gli
Indiani, di cui hanno bisogno di procurarsi le pelli. La loro strategia è
dunque quella di crearsi alleati fra le tribù e di integrare quanti più
indiani possibile, tanto non sono rari i matrimoni misti. Gli indiani da
parte loro sono ormai in una situazione di debolezza ed hanno solo tre
scelte: integrazione, resistenza o migrazione verso ovest.
Quelli che scelsero l’integrazione ebbero il loro bel daffare per
“capire” l’uomo bianco, a partire dalle loro motivazioni
sull’accumulare ricchezze e sul convertire più gente possibile ai loro
usi e costumi.
Così iniziavano a distribuire doni (armi e alcol) fra le tribù ostili a
quelle alleate ai Francesi, ottenendone in cambio indiani nemici fatti
prigionieri da ridurre in schiavitù.
Anche i Francesi, con l’autorizzazione del re Luigi XIV nel 1701,
utilizzando come manodopera schiavi indiani e la cosa prende talmente piede
che comincia un vero e proprio traffico con compravendita di schiavi persino
tra Francesi e Inglesi.
Nel 1703 il governo del Massachusetts paga dodici sterline per ogni scalpo
di indiano, nel 1755 la Camera di Consiglio di Boston arriva a quaranta
sterline per ogni scalpo di indiano maschio e venti sterline per ogni scalpo
di indiano femmina o bambino sotto i dodici anni.
Ma presto gli Inglesi si accorgono che forse possono “utilizzarli” anche
da vivi: come schiavi nelle colonie e come alleati da mandare in guerra
contro i Francesi, che tentavano di allargarsi sulla valle del Mississippi.
Ma la guerra fra le due potenze europee, preceduta nei primi decenni
del Settecento da una serie di schermaglie e guerriglie, è inevitabile e
scoppia nel 1756: verrà chiamata in Europa la Guerra dei Sette Anni.Alla vigilia della guerra dei sette anni, le due potenze coloniali si
affrontavano su un vasto scenario bellico, dal Quebec alla vallata
dell’Ohio.
Questa
valle era il perno della frontiera francese. Formando un arco di
postazioni militari di 5000 km dal Quebec alla Lousiana. Se i mercanti
inglesi alla conquista dell’Ovest avessero spezzato questa catena,
avrebbero tagliato in due l’impero francese in America
Se invece i Francesi fossero stati in gradi di consolidare le loro
posizioni avrebbero imbottigliato gli Inglesi fra gli Allegheny e
l’Atlantico; inoltre controllando gli Indiani della vallata avrebbero
avuto in mano la più potente arma di frontiera in caso di guerra. Gli
indiani della valle d’Ohio erano gli Irochesi che non sono stati un
fattore decisivo nella guerra dei sette anni, essi vennero usati come
pedine nel grande gioco di potere tra Francia e Inghilterra.
I coloni del New England
erano coinvolti in continue guerriglie coi Francesi, durante le quali gli
Irochesi cambiarono progressivamente alleanza schierandosi a favore dei
Francesi.
Solamente gli indiani Mohawk rimase fedele agli Inglesi.
Il conflitto fra Francia e Inghilterra subì rapidi mutamenti nel 1756
quando l’Inghilterra dichiarò guerra alla Francia. L’Europa venne
immediatamente sconvolta da quella che si sarebbe dimostrata il conflitto
più terribile di tutto il Settecento. L’America fu soltanto uno degli
scenari di un confronto che avveniva ovunque, in India come lungo le coste
Africane , oltre che nelle isole di tutto il globo terrestre
appartenenti alle due nazioni. In tale ottica globale
per gli uomini del Nuovo Mondo non si trattava comunque di una
lotta di secondo piano naturalmente chi ci rimise di più furono i nativi.
Non appena occuparono la scena gli eserciti europei, l’importanza
degli Indiani d’America diminuì rapidamente, anche si le due
potenze li usarono e presero come pretesto le loro rivendicazioni ogni
qual volta fosse possibile.
Gli Indiani delle Cinque Nazioni divennero gradualmente forze ausiliari
ogni volta che partecipavano agli scontri.La guerra terminata
ufficialmente nel 1763 con il trattato di Parigi
venne vinta dagli Inglesi che conquistarono gradualmente tutti i
forti francesi della valle dell’Ohio lasciando gli Indiani a oriente del
Mississipi. Gli Indiani terminato il conflitto si sentivano usati e
ingiustamente ricompensati per quel poco
che avevano compiuto onde favorire la vittoria inglese.
TITOLO:"The American Indian Wars"
AUTORE:
John Tebblel & Keint Jennison
CASA EDITRICE: Harper & Brothers Publishers
EDIZIONE: 2002 Valentina
Lisciotto
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