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CAPO ORSO IN PIEDI SIOUX

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UN ATTACCO AL TRENO DELL'UNION PACIFIC

Poco dopo la mia nascita, capitò un giorno all’accampamento uno dei nostri esploratori, e tutto eccitato raccontò che un grande serpente stava strisciando per la prateria. La notizia provocò grandissima agitazione. Da un più attento esame, risultò che un fumo seguiva costantemente il presunto serpente. Era quello il primo treno della Union Pacific Railroad. Per gli indiani esso costituiva oggetto di enorme curiosità, ed essi s’arrampicavano sulle colline, per vedere il treno passare correndo e udire gli strani rumori che faceva. Quando s’accorsero che “il serpente” correva su un sentiero di ferro senza mai lasciarlo, cominciarono a farsi coraggio, e perfino ad avvicinarsi per meglio esaminare lo strano aggeggio.   Un giorno, alcuni guerrieri della nostra tribù stavano facendo ritorno a casa e, siccome erano molto assetati, sostarono alla stazione ferroviaria in cerca di un po’ d’acqua. Può darsi che avesse paura degli indiani, ma anche che avesse fatto loro qualche torto, per cui fosse indotto a temere che i nostri guerrieri venissero a infliggergli la giusta punizione. Il suo atteggiamento mandò in bestia gli indiani. Si dessero che era ben strano che i bianchi facessero correre un treno per le loro terre, pepare rifiutassero loro perfino un sorso d’acqua. Rientrati al villaggio, i guerrieri riferirono sul trattamento che l’uomo bianco aveva riservato loro. Fu convocato un consiglio e si decise di far qualcosa. Come mia madre udì quei discorsi, mi affidò alle cure di mia nonna e, armatasi di un’ascia a manico corto, seguì gli uomini. Quando giunsero al terrapieno della ferrovia, i nostri decisero di strappare un tratto delle rotaie e i pezzi di legno che le tenevano unite. Mia madre spaccò le traversine e gli uomini le divelsero. Dopodiché tutti quanti si allontanarono di un paio di chilometri e stettero a vedere quello che sarebbe successo all’arrivo del treno. Quando il personale del treno scorse gli indiani, prese a sparare contro di essi. Allora gli indiani frustarono i loro puledri e si gettarono all’inseguimento. Gli uomini sul treno, tutti presi com’erano a beffarsi degli indiani per i loro sforzi di battere in velocità il convoglio, trascurarono di badare alle rotaie, mai sospettando che gli indiani fossero abbastanza astuti da preparar loro una trappola. Quando il treno giunse al punto in cui le rotaie erano interrotte, deragliò andando a fracassarsi. Mai madre s’era tenuta nascosta a poca distanza, e appena il treno uscì dai binari, si precipitò a dare un’occhiata. Si trattava di un merci che portava mercanzie di ogni specie verso il distante Ovest; fra le altre v’era un grosso quantitativo di zucchero d’acero, cotonine, e conterie. Mia madre raccolse da quel treno le prime perline che mai si fossero viste fra la nazione Sioux. Prima di allora, gli ornamenti dei mocassini e degli abiti erano fatti cogli aculei di porco-spino, debitamente colorati. Per far questo, le donne solevano tenere gli aculei in bocca finché s’ammorbidivano, poi l’aculeo veniva appiattito a furia di fregarlo con l’unghia del dito. Da donna di buon gusto qual era, mia madre ebbe l’idea di usare al posto degli aculei qualcuna di queste perline, per vedere che effetto facevano. Essa cucì le perline su una striscia di pelle di bufalo, usando quelle gialle invece delle bianche che oggidì sono così largamente impiegate. La striscia fu a sua volta cucita su una pelle di vitello che a me serviva da coperta, sicché fui io il primo indiano Sioux a portare una coperta ornata di perline.

TITOLO: Sul sentiero di guerra
AUTORE: Hamilton Charles 
DATA EDIZIONE: 1977
CASA EDITRICE: Feltrinelli Economica
LUOGO: Milano

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