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LA STORIA
Nel
1810, durante
consiglio
con il generale Harrison Voi
costruite case per tenervi consiglio. È vero
che
sono uno Shawnee. I miei avi erano
guerrieri.
Il loro figlio è un guerriero. Da loro
ho
preso solo la vita; dalla mia tribù non ho
preso
nulla. Sono l’artefice della mia fortuna
sì,
che io possa fare quella del mio popolo
rosso,
e del mio paese, tanto grande quanto le
idee
della mia mente, quando penso allo Spirito
che
governa l’universo. Io non verrò dal
Governatore Harrison, per chiedergli di
stracciare
il trattato, e cancellare il segno di
confine;
ma gli direi, Signore, sei libero di
tornare
al tuo paese. L’essere interiore, che è in
comunione
con le ere passate, mi dice che una
volta,
sino agli ultimi tempi, l’uomo bianco non
c’era
in questo continente. Esso apparteneva
interamente
all’uomo rosso, figlio di genitori,
pure
rossi, collocati su di esso dal Grande
che
li aveva creati, per mantenerlo,
traversarlo,
godere dei suoi prodotti e riempirlo
con
la stessa razza. Una razza felice, una volta.
Da
allora resa miserabile dalla gente bianca, che
non
è mai contenta, ma sempre invadente. Il
modo,
e l’unico modo per controllare e fermare
questo
male, è, per tutti gli uomini rossi, di
unirsi
nel reclamare un comune ed eguale diritto
alla
terra, come era al principio, e dovrebbe
essere
ancora: perché essa non è stata mai
divisa,
ma appartiene a tutti, per l’uso di
ciascuno.
Che nessuna parte ha diritto di
vendere,
nemmeno l’un l’altro, e tanto meno
agli
stranieri che sono quelli che tutto vogliono
e
non si accontentano di nulla di meno. Vendere
una
terra! Perché non vendere l’aria, il grande
mare,
allo stesso modo che la terra? Non fece
forse
il Grande Spirito tutte queste cose perché
ne
disponessero i suoi figli? La gente bianca
non
ha diritto di prendere le terre agli Indiani,
perché
essi le possedettero prima; la terra è loro.
Essi
possono vendere, ma devono unirsi.
Nessuna
vendita è valida se non è effettuata da
tutti.
L’ultima vendita è stata cattiva. Fu fatta da
una
sola parte di noi. Una parte sola non sa
come
vendere. Sono richiesti tutti per fare un
accordo
per tutti. Tutti gli uomini rossi hanno
un
uguale diritto sulle terre non occupate. Il
diritto
di occupare è valido in un posto come in
un
altro. Non possono esserci due occupazioni
nello
stesso posto. Il primo esclude gli altri.
Non
è cosi cacciando o viaggiando; perché in
tal
caso lo stesso suolo può servire molti, perché
essi
possono susseguirsi l’un l’ altro durante
tutto
il giorno; ma il campo è fisso, e così è
l’occupazione.
Esso appartiene al primo che si
siede
sulla sua coperta o pelle, che ha gettato
sul
suolo, e fino a che egli non va via nessun
altro
ha diritto a esso.”
FONTE:
Dizionario degli Indiani d'America di RAFFAELE D'ANIELLO
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