LA COPERTINA

 

    IL TESTO COME FONTE STORICA

            

  L’OPERA LETTERARIA

 

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                      PAOLO VOLPONI

     

             MEMORIALE

      

        (1962)   

 

                                               

TEMI

I cardini sui quali ruota il romanzo sono il mondo del lavoro e l’alienazione nella società neocapitalistica.

Le prime pagine enunciano le linee che saranno sviluppate nel corso della narrazione successiva.

a.      Innanzitutto il tema dei “mali” di Albino.Sono i mali fisici e le sofferenze dell’anima,maturati durante la prigionia:si sono assopiti per qualche tempo, ma tornano a manifestarsi alcuni mesi dopo il ritorno a casa del protagonista.

b.     Strettamente legato al tema della salute è quello del lavoro: Albino si aspetta molto dal lavoro, per lui lavorare può significare trovare un modo per combattere efficacemente le sue malattie e il suo disagio.(pag.10).Ma a lungo andare questa esperienza sarà per lui devastante: il mondo della fabbrica si rivolterà contro di lui (pag.71), e non farà che acuire i suoi mali, ed egli arriverà a rimpiangere la vita dei campi (pag. 152)

 

Tempo

La storia si svolge tra il 1946 e il 1956, anni in cui l’ Italia attraversa il periodo della “grande trasformazione” caratterizzato dal passaggio dall’ economia tradizionale, prevalentemente agricola, alla moderna società industriale.

 

Trama

Il personaggio narrante, prigioniero in Germania nell’ultima fase della seconda guerra mondiale, vittima in prigionia di tubercolosi polmonare e tormentato fin dall’infanzia dalla inguaribile malattia della solitudine, quando viene assunto da una grande fabbrica del Nord, si illude di poter cambiare vita e finalmente guarire da tutti i suoi mali.

Ma l’ingresso al mondo del lavoro si rivela ben presto un guaio peggiore della disoccupazione e da questo momento l’esistenza di Albino Saluggia si complica diventando un nodo di inestricabile follia.

 Luoghi e Ambienti

La vicenda si svolge quasi sempre nel Canavese dove vive il protagonista, Albino,mentre in altri momenti la scena si sposta nei Sanatori della Valle d’Aosta e della Lombardia, in cui egli viene ospitato per curare i suoi “mali”.

L’ambiente che prevale è quello della fabbrica:un edificio vasto,indifferente ed immobile ai cui ritmi è legata la vita degli operai. In esso regnano l’ordine, l’organizzazione, la pulizia e gli operai dannati sono tormentati da crudeli demoni, ma correttamente diretti da un professionale caporeparto. Eppure è proprio questa immagine di efficienza impersonale ed implacabile a rendere la fabbrica un luogo diabolico. In esso il capitale, presentandosi sotto le vesti della modernità, della razionalità, del rispetto dei diritti, acquista un “volto umano”,che lo rende tanto più pericoloso in quanto lo pone al di sopra delle critiche e lo circonda di un alone di

rispettabilità sotto cui il sistema industriale può facilmente mascherare la sua reale natura di spietato sfruttamento e di violenza quotidianamente commessa contro la dignità dell’uomo. Lontana dalla vita caotica delle città è la residenza in campagna a cui Albino è particolarmente legato e che sogna quando è lontano da essa.  

 

 

 

PERSONAGGI

 

Il personaggio principale interno al quale ruota tutto il romanzo è Albino, legato palesemente ad una mentalità tradizionale: dapprima cerca fortuna nella società industriale ma poi si rifugia nei valori, prevalentemente di ispirazione cattolica e conservatrice, in cui crede. La sua posizione sociale non è delle più favorite, anzi gli altri personaggi hanno poca considerazione di lui e per lo più si prendono gioco della sua buona fede (questo è successo anche in guerra);il suo nemico più temuto è il dottor Tortora, medico della fabbrica che insieme a Bompiero effettua visite periodiche agli operai.

Albino pone nella figura di Grosset, il suo primo capo reparto, estrema fiducia, quasi come nella fabbrica, ma poi si sentirà “tradito” per il suo tentativo di indurlo ad andare in sanatorio. Pinna, collega di Saluggia, chiacchierone e spavaldo, inizialmente poco simpatico diventa un suo amico nell’avventura “al mare”. Un altro personaggio che il protagonista ammira e teme è il suo nuovo capo Manzino.      

 

 

FORME E PROCEDIMENTI NARRATIVI

 

 

Il narratore è interno alla storia e ne è il protagonista .La focalizzazione è interna fissa:il punto di vista del narratore che racconta la propria storia rimane costante per tutto il racconto.

Volponi presenta un tipo di narratore che conduce in prima persona il proprio racconto dal punto di vista del paranoico affetto da mania di persecuzione; questo significa che è inattendibile, in quanto interpreta i fatti secondo l’ottica stralunata del folle. Ad esempio quando si convince che i dottori congiurino alle sue spalle. In realtà proprio quest’ottica deformata, di una mente malata, coglie l’essenza della realtà, cioè la vera oppressione dei ritmi della “nuova” fabbrica che sconvolge la vita degli operai alienandoli da loro stessi e privandoli di ogni individualità.

La fabula non coincide sempre con l’intreccio in quanto in alcuni episodi il tempo della storia rallenta, grazie ad alcune retrospezioni (Þ ricordi della prigionia in Germania)e ad alcune scene, dove vi è una breve coincidenza tra il tempo della storia e il tempo del discorso. Altre volte, invece, il tempo della narrazione è accelerato da alcune ellissi.

La lingua utilizzata è l’italiano parlato,  colloquiale e privo di artifici retorici con la presenza di alcuni termini dialettali. La sintassi semplice riduce in periodi brevi il continuo arrovellarsi del protagonista.