1965
Goffredo
Parise scrive un romanzo in cui la spersonalizzazione della vita
aziendale emerge dal rapporto tra un giovane proveniente dalla provincia,
da poco assunto in una grande ditta commerciale in città, e il suo
dirigente, il dottor Max. A
quest' ultimo, che incarna la ditta, è dedicata ogni energia del giovane
che attraverso un complesso procedimento psicologico arriva alla completa
distruzione della propria volontà.