EO BAUSSANO. DIARIO 1903-46
Questo libro
è stato curato da Carlo Lisa.
Eo Baussano è nato il 12-07-1903, nel borgo S.Rocco in via xx Settembre
ad Asti, in una casa che si trova all'interno di un cortile con una facciata
ancora oggi ricoperta di dipinti a vivaci colori.
Il padre era un decoratore ed Eo, fin da ragazzo si dimostrò un bravo
pittore. Lui era anche un accanito difensore della libertà e della
giustizia, intervenendo in ogni occasione dove venivano compiute delle
ingiustizie, delle violenze e delle prepotenze.
Era il fascismo che usava questi brutali metodi per imporre i suoi sistemi
violenti, facendo tacere con le oppressioni e i pestaggi a coloro che si
ribellavano a questo stato di cose.
Per questo Eo fu ben presto sorvegliato dai fascisti che, in più
occasioni, lo pestarono a sangue e lo ferirono.
A 20 anni, fu costretto ad andare in esilio in Francia nel febbraio del 1923,
e dopo un po' di tempo incontrò una donna vedova con tre figli e si
sposò. Anche qui continuò con i gruppi italiani la sua opera
contro il fascismo. Per questo venne segnalato dai fascisti francesi alla
polizia, che il 4 gennaio 1940, lo arrestò e lo condannò a
5 anni di carcere.
Nel marzo 1944 quando i tedeschi, alleati dei fascisti, avevano anche la
Francia, venne consegnato ai tedeschi che lo portarono in Germania nei campi
di sterminio a Mauthausen.
In questi campi veniva trattato molto male e molte volte lo picchiavano
senza ragione.
In questo diario parlava anche delle cose che succedevano abitualmente, per
esempio annotava ogni qual volta veniva ucciso qualcuno oppure parlava del
cibo che gli veniva dato. Una frase che è molto ripetuta in questo
libro e che mi ha colpito molto è: "Io non uscirò mai vivo
da qui".
Venne liberato alla fine della guerra, il 22 giugno 1945 in uno stato fisico
impressionante. Si riprese in fretta e formò un'Associazione chiamata
Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti e ne fu segretario
fino alla morte.
Dal 10 giugno 1951 al 27 maggio 1956 fu consigliere al Comune di Asti.
Morì il 3 ottobre 1959.
A me questo libro è piaciuto molto, perché mentre leggevo riuscivo
ad immaginare come si sentiva e che cosa ha dovuto passare. All'inizio pensavo
che questo diario fosse noioso, ma poi leggendolo ho cambiato subito idea
dal modo in cui è stato scritto. |