ALL'OMBRA DELLA MORTE L'autore, Gordon J. Horwitz, specializzatosi alla Harvard University,insegna storia alla Illinois Westleyan University negli Stati Uniti. Horwitz descrive tutta la vita dentro e circostante Mauthausen, che è un terribile campo di concentramento dove accadono cose spaventose di cui il popolo è testimone. Certi prigionieri però dopo un po di tempo vengono trasferiti in un Castello (Hartheim) dove vengono uccisi nella "camera a gas" o nei "forni crematori". Erano soprattutto ebrei o prigionieri moribondi ad essere spediti là. In questo racconto l'autore cita una infinità di nomi che credo siano stati inquisiti nelle varie inchieste ; c'è anche da dire, però, che Horwitz ha fatto un buon lavoro, grazie anche alla possibilità di accedere all'archivio del museo di Mauthausen di Vienna, e alle persone che hanno accettato l'intervista.
Uno dei partecipanti all'operazione camera a gas era disgustato da tutte
quelle tragedie ma doveva tacere altrimenti gli altri membri del consiglio
lo avrebbero ucciso. Si parla di Melk dove passò Hitler, con l'auto per il "suo" lungo viaggio verso Vienna. Eppure la gente lo acclamava (1938) e lo amava (alla sua vista le donne piangevano), come qui amavano Mussolini. Poco tempo dopo però anche Melk diventò ostile a Hitler. Un primo febbraio accadde l'impossibile, 495 prigionieri russi evasero nascondendosi e dileguandosi nei paesi vicini a Mauthausen. Molti furono presi ma anche molti riuscirono a scappare.
In seguito , quando la Germania cominciò a ritirarsi e venne sempre
più schiacciata dagli alleati, ci furono molti trasferimenti in un
campo solo . I "campi satellite" di Mathausen si accentrarono in Mauthausen
.Questi trasferimenti venivano chiamati le "marce della morte". Le guardie
erano davvero delle bestie disumane tanto da uccidere tutti i deboli e anche
i neonati. Il libro è stato scritto nel 1990 e pubblicato nel marzo del 1994. La trama riguarda la seconda guerra mondiale; più precisamente dal 1938 al 1945 e si svolge nella Germania del Reich, più appropriatamente nel campo di Mauthausen ( lager) , uno dei più crudeli. L'autore scrive questo libro in modo descrittivo sottolineando tutti i particolari riservati al campo di concentramento in questione. Descrive: la vita all' interno, la vita all' esterno, le terribili cose che succedono e nei minimi dettagli i luoghi.
La domanda alla quale vuol di rispondere l'autore è: com'è
stato possibile che la popolazione circostante i vari campi di concentramento
sia rimasta indifferente, con le mani in mano di fronte a questo sterminio?
In questo modo ha chiuso gli occhi davanti ad una realtà crudele. Concludo col dire che questo libro, pur essendo molto bello, è anche, dal mio punto di vista, un po pesante; le parti che mi sono piaciute : il castello e le marce della morte. Infine una considerazione: il male non si manifesta solo col dolore fisico ma anche con il rifiuto della realtà. |