16 OTTOBRE 1943
In questo
libro Giacomo Debenedetti narra della deportazione degli ebrei romani fatta
dai tedeschi. Il fatto avvenne il
16 ottobre
1943 nell'ex Ghetto, quartiere popolato da artigiani. La storia andò così: il generale dei tedeschi Kappler mandò
a chiamare il capo degli ebrei e disse che tutti gli ebrei erano colpevoli,
quindi dovevano pagare una taglia, cioè raccogliere in un giorno e
mezzo 50 Kg d'oro. Gli ebrei con fatica riuscirono a radunare l'oro e dopo
averlo consegnato si sentirono più tranquilli e nell'Ex Ghetto la
quiete ritornò, la vita rimase quella di prima.
La sera del 15 ottobre, nel paese arrivò una donna vestita di nero.
Essa andò a parlare con la moglie di un carabiniere, dicendogli
che aveva visto un tedesco con un foglio in mano in cui c'erano scritti tutti
i nomi dei capi famiglia ebrei, ma la moglie del carabiniere non volle crederci
e ritornò alla propria tavola.
Nella notte si udirono spari e delle urla di bambini spaventati, però
fu solo un allarme improvviso. La mattina dopo, i soldati non cominciarono
a sparare ma a fare rastrellamento. I tedeschi presero tutti i tipi di persone,
vecchi malati ecc...
Certe persone riuscirono a salvarsi, chissà come. All'alba del
lunedì gli ebrei venivano caricati su un treno e portati via. |