Grazie alle innovazioni tecnologiche avvenute con la II rivoluzione industriale (elettricità, petrolio, telefono..) gli imprenditori mirarono a ridurre i costi di produzione per immettere sul mercato merci a basso prezzo, che potessero essere acquistate anche dai contadini, dagli artigiani e dai ceti meno abbienti. Così nacque la produzione industriale standardizzata che consiste nel realizzare prodotti sempre uguali, fatti in serie, di modo da trasformare la semplicità in velocità di esecuzione.
Ciò fu possibile mettendo in pratica le teorie dell'economista James Tayor che furono applicate per la prima volta nell'azienda automobilistica americana di Hanry Ford e che, infatti, vanno sotto il nome di fordismo.