radio

Altro mezzo di comunicazione, nato intorno agli anni 20, fu la radio, la quale rappresentò il primo media entrato nelle case (oltre il giornale). In precedenza esisteva il fonografo (“nonno del giradischi” e prima macchina per la riproduzione dei suoni), la cui invenzione, da parte di Edison nel 1878, fu possibile grazie alla costruzione delle prime centrali elettriche, tra cui quella di New York inaugurata nel 1882. Elaborare un sistema vasto di distribuzione della corrente fu, infatti, la condizione necessaria per lo sviluppo e la diffusione di alcuni dei principali strumenti di comunicazione, dal telefono sino al cinema, alla radio e, infine, alla televisione.

Nel 1894 Guglielmo Marconi condusse a Bologna i primi esperimenti che provarono la possibilità della comunicazione a distanza in codice morse attraverso le onde herziane e nel 1908 si ebbe la prima trasmissione a distanza della voce umana. In seguito si arrivò all’invenzione della radio, destinata però ad un uso civile e militare.

Fu, però, soltanto negli anni '20 che nacquero i programmi di trasmissione al pubblico. La radio fu un media del tutto nuovo rispetto a quelli precedenti, sia per quanto riguardava il tipo di apparati che si rendevano necessari, sia per il tipo di pubblicità a cui diede vita, la quale condizionava nella scelta di un determinato prodotto e che, quindi, rappresentò un importante strumento di manipolazione dei consumi.

A differenza del cinema, infatti, essa permetteva di rivolgersi a milioni di persone in ascolto contemporaneo e di far loro sentire parole e suoni nel momento stesso in cui venivano prodotti, cosa che prima soltanto la comunicazione orale poteva fare. Essa rappresentò l’inizio della trasmissione in diretta. Cambiarono, perciò, gli stili di comunicazione ed anche il pubblico della radio cambia forma sociale, perché, come affermato precedentemente, questo mezzo raggiungeva gli ascoltatori a casa propria, i quali potevano udire le canzoni (che prima venivano cantate nei caffè e nei teatri). Si diede vita, così, ad un’enorme platea formata da persone separate le une dalle altre, che stavano da sole o sono riunite in piccoli gruppi familiari. Inoltre, fatto da non trascurare in quell’epoca, essa “parlava” anche agli analfabeti e poteva far arrivare i suoi suoni e le sue voci anche nelle zone più lontane e sperdute del pianeta. In Europa e negli Usa la radiodiffusione seguì strade diverse: nel continente europeo essa divenne in un monopolio pubblico sul tipo della Bbc (British Broadcast Corporation), che si finanziava tramite abbonamenti, mentre negli Stati Uniti si rivelò presto un buon affare grazie agli introiti pubblicitari.

Più di ogni altro mezzo è la radio ad assumere un ruolo di primo piano nella propaganda. I programmi trasmessi , in cui erano presenti svago ed informazioni allo stesso tempo per aumentare il numero degli ascoltatori, erano costituiti per lo più da discorsi del Duce o del Furer, marce ufficiali o conversazioni sul razzismo. La radio diventava ,così, la voce ufficiale dello stato.

http://web.tiscali.it/soluzionefinale/propagfasc/propfasc04.htm

Appunti in classe

http://www.bibliolab.it/giornale/sistema11.htm

http://www.bibliolab.it/giornale/sistema9.htm

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