ricerca di vasti mercati di consumo

Differenze tra colonie di popolamento e colonie di sfruttamento.

Tra il 1870 e il 1914 si affermò tra le nazioni più potenti la spianta a conquistare colonie in altri Paesi.

Questa non era assolutamente una tendenza nuova nella storia, possiamo infatti distinguere le colonie, che furono create nel corso dei secoli, in due tipi:

Significato dei termini imperialismo e colonialismo.

Questa politica, che mirava alla conquista di colonie, è stata chiamata genericamente con il nome di colonialismo.

E’ opportuno tener presente che: nei secoli precedenti all’Ottocento la conquista e la conseguente colonizzazione del Paese erano state realizzate prevalentemente da avventurieri.

Invece nella seconda metà del secolo la politica coloniale venne organizzata e condotta direttamente dagli Stati e il colonialismo diventò quindi un aspetto rilevante della politica estera e militare delle grandi potenze.

Questa politica fu anche definita con il nome di imperialismo, il cui scopo era proprio quello di costituire dei veri e propri imperi, anche economici, in modo tale che le colonie fornissero materie prime abbondanti e a basso costo alle industrie dello Stato dominante.

Tali industrie avrebbero così potuto mantenere basso il prezzo dei loro prodotti finiti, conquistando in questo modo i mercati mondiali.

Questi territori non potevano essere però cercate in Europa; le mete più ambite erano dunque i popolosi paesi dell’Africa e dell’Asia (vedi cartina con la situazione dopo la prima guerra mondiale).

Le “giustificazioni” alle conquiste coloniali di fine ottocento.
Queste furono le vere ragioni dell’espansione coloniale delle grandi potenze.

Questa politica di conquista aveva però bisogno di giustificazioni agli occhi dell’opinione pubblica; così queste continue espansioni coloniali vennero propagandate come missioni che la superiore civiltà europea doveva compiere presso le popolazioni africane o asiatiche, la cui cultura era considerata inferiore.

Inoltre si diceva che l’enorme crescita della popolazione europea non era contenibile all’interno del vecchio continente ed era necessaria la conquista di nuovi territori per insediarvi la popolazione in eccesso.

In realtà gli europei che migrarono presso queste colonie furono pochissimi.

Il primo grande impero coloniale: la Gran Bretagna.

La prima vera e propria politica imperiale e coloniale ottocentesca fu attuata dalla Gran Bretagna.

L’impero britannico impose alle colonie occupate non solo un sistema di governo basato su funzionari inglesi, ma anche l’uso della propria lingua.

Alle colonie più antiche, come il Canada/Australia/Nuova Zelanda, ma anche nei confronti della regione asiatica dell’India, fu riservato però un trattamento di particolare favore: ottennero infatti una larga autonomia politica/economica per tutti gli affari interni e i loro abitanti furono riconosciuti come cittadini dell’Impero britannico con diritti pari agli inglesi stessi.

Nei confronti della Cina, l’imperialismo britannico ebbe però manifestazioni assai differenti.

L’Inghilterra mostrò infatti il volto più brutale e aggressivo dell’Imperialismo nei confronti della Cina, costretta, dopo una vera e propria guerra, ad accettare il commercio dell’oppio.

Tale droga di produzione cinese, passava attraverso il mercato inglese e nuovamente veniva poi importata e venduta nella stessa Cina, dagli inglesi, che in cambio pretendevano ulteriori prodotti tipici del Paese.

Queste importazioni produssero in pochi anni conseguenze catastrofiche sulla popolazione e la sconfitta della Cina portò all’insediamento inglese nel Paese e una lunga serie di trattati ingiusti.

Due nuovi attori sulla scena mondiale.
Se la spartizione dell’Africa fu un affare esclusivamente europeo, in Asia le potenze del nostro continente incontrarono due nuovi concorrenti: gli Stati Uniti ed il Giappone.

Questi avevano dato vita a un intenso processo di industrializzazione in modo assai differente:

INFO RICAVATE DA:

http://www.scuolascacchi.com/storia_moderna/imperialismo.htm

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