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FILMOGRAFIA

Il boom degli anni '60

  di Grazia Bologna

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FILMOGRAFIA - fonti filmiche

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MIRACOLO A MILANO
Vittorio De Sica - 1951 

Nella periferia milanese una variopinta comunità di barboni scopre il petrolio nell'area che ha occupato. Zavattini, adattando il suo romanzo 'Totò il buono', introduce una vena surreale e favolistica nel neorealismo ormai declinante. Ciò che più colpisce nel film oggi è il tema dell'utopia e del risarcimento dell'immaginazione. (Dizionario dei film - Baldini e Castoldi)

PERIODO DI RIFERIMENTO: l'immediato dopoguerra.

PRESENTAZIONE DIDATTICA - USO AI FINI DI DIDATTICA DELLA STORIA

Nel presentare questo film ai ragazzi, occorre naturalmente sottolinearne l'impostazione surreale e fantastica. E' un'occasione per ribadire il ragionamento sull'uso del cinema finalizzato alla conoscenza storica che dovrebbe comunque sempre precedere l'introduzione del film nella didattica della storia.
Il film, come ogni altra espressione artistica e letteraria, non riproduce la realtà, la ricrea: il regista è comunque autore e ha un suo messaggio che risponde a una sua visione del mondo.
Il film è dunque anzitutto un documento storico di come gli avvenimenti, le realtà che ci presenta erano vissuti da una parte dell'opinione pubblica di cui il regista è interprete.
In questo senso che il film comunichi attraverso un linguaggio surreale anziché realistico, non gli toglie validità ai fini didattico- storici.

Miracolo a Milano è una favola, con tanto di bambini che nascono sotto i cavoli, fate buone e voli a cavallo di manici di scopa, ma la realtà in cui la favola si colloca è quella di un pezzo di società italiana dei primi anni '50:
-periferie di grandi città in cui nuovi quartieri di palazzoni si allargano a macchia d'olio accanto alle baracche dei senzatetto (sono appena finiti i bombardamenti e inizia l'intensa urbanizzazione del dopoguerra).
- la miseria è sotto gli occhi di tutti: l'aspetto magro e patito delle persone; gli abiti recuperati fortunosamente e pieni di rattoppi; la fame che si evidenzia nelle lunghe file alle mense dei poveri o nel pollo arrosto, premio ambito della lotteria, sono gli stessi che vediamo in tante foto e documentari dello stesso periodo.

- l'arte di arrangiarsi cercando qualunque lavoro precario o cogliendo tutti i possibili espedienti per sopravvivere;
- la delinquenza dei piccoli furti per appropriarsi di povere cose (la valigia)
ci vengono riproposti in tanti altri film e in opere letterarie e artistiche (Neorealismo).

- l'orfanotrofio, che compare nel film in due diversi momenti, era una presenza ben conosciuta nelle grandi e nelle piccole città: quanti degli insegnanti meno giovani non ricordano le file delle “orfanelle” vestite di nero in testa al corteo dei funerali, costrette a cantare i lamentosi canti funebri?
- L'ingenuità, la voglia di “sognare” di tanta parte di popolazione priva di strumenti culturali (pur enfatizzata e schematizzata nel film che ricevette per questo tante critiche) era pure una faccia del desiderio e della spinta al cambiamento che caratterizzarono quegli anni.

ANTOLOGIA

- funerale con cavalli
- primi tram
- strade non asfaltate e deserte
- primi palazzoni di periferia
- orfanotrofio
- lavoro: posa rotaie del tram
- ricerca del lavoro
- vie del centro: lusso e gente semplice che guarda
- ladruncoli - scena della valigia - ( v. I soliti ignoti , Ladri di biciclette)
- case di periferia - quartieri popolari
- baracche con sfondo di città che si allarga (condomini) lungo la ferrovia
raccolta di rifiuti vari (oggetti buttati dal treno)
- bambini che non vanno a scuola
- cartello 'Proprietà Brambi': la zona ora occupata dai baraccati sarà presto terreno di
speculazione edilizia
- arrivo di nuovi baraccati: tipi umani
- la lotteria: pollo arrosto come premio
- uomo che non sa leggere i numeri: analfabetismo
- sgorga il petrolio: paura poi entusiasmo
- uomo che vola per la fame

 

SCHEDA FILM

Regia: Vittorio De Sica
Anno: 1951
Con
Brunella Bovo, Emma Gramatica, Franco Golisano, Guglielmo Barnabò.
Soggetto e sceneggiatura: Adolfo Franci, Gerardo Guerrieri, Oreste Biancoli, Cesare Zavattini, Vittorio De Sica
Durata: 94’
Genere: drammatico

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