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rilevanza
didattica
Nella storia recente di
Italia il periodo 1958 - 1963 , detto anche del ”miracolo economico”
o del “boom”, è ormai comunemente individuato come un momento di
trasformazione radicale della società italiana, quello in cui l'Italia
conosce la sua vera “rivoluzione industriale”, che per la prima
volta investe tutto il territorio nazionale e tutti gli strati della
società, determinando un mutamento rapido e radicale, oltre che
nell'economia, negli stili di vita e nella mentalità.
Lo studio di questo periodo, circoscritto nel tempo, di rilevante
interesse, facilmente documentabile, si presta in modo particolare ad
essere oggetto di un'attività di laboratorio per la didattica della
storia.
Inoltre esso risponde a una finalità educativa, particolarmente sentita
in un momento in cui l'insegnamento della storia ha anche la funzione di
aiutare i ragazzi a recuperare il valore della memoria, e a sfuggire a
una situazione di “eterno presente”, privo di passato e di
prospettive, in cui sembrano immersi.
La possibilità di confrontarsi con un momento della storia recente di
cui sono visibili ancora le testimonianze e accessibili i testimoni
(genitori o insegnanti), potrà aiutarli in questo itinerario di recupero
di coscienza delle proprie radici.
Il tipo di percorso ipotizzato non ha certo la pretesa di offrire una
panoramica completa sugli anni del “miracolo economico”, che
comprenda anche il quadro politico, nazionale e internazionale, e
l'evoluzione della tecnologia e dell'economia che lo hanno reso
possibile.
L'ambito entro cui ci si muove è quello della “storia sociale”, più
adeguato alle possibilità di ricostruire una simulazione di ricerca
storica in ambito didattico.
Questa scelta è motivata anche dall'intenzione di utilizzare un
particolare tipo di fonti, le fonti “dell'immaginario” (visive e
letterarie), che si prestano soprattutto a documentare un aspetto
specifico della storia sociale, cioè la “storia delle mentalità".
Ovviamente dovrà essere evidenziata fin dall'inizio da un lato la
soggettività di questo tipo di fonti, condizionate dall'interpretazione
dell'autore (fotografo, regista o scrittore) e la necessità di
“incrociare” le informazioni ricavate con dati oggettivi, dall'altro
l'utilità di disporre di documenti che, grazie alla forza
dell'espressività artistica, propongono un'immagine “globale”,
certo non esaustiva, ma di indubbio valore.
Nella realizzazione pratica tale proposta prevede l'integrazione con la
presentazione generale del quadro politico- economico, con fonti
quantitative, d'archivio e orali.
Così come si presenta ha la caratteristica di essere da un lato
volutamente limitata (e quindi sottolinea la dimensione della
simulazione), dall'altro di essere omogenea e autonoma nel suo ambito.
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