BELLISSIMA
Luchino Visconti -
1951
Una popolana romana sogna per la sua bambina un avvenire da star e per
ottenerlo è disposta ad ogni sacrificio. L'impatto con il mondo dello
spettacolo, con la sua insensibilità e meschinità, le aprirà
drammaticamente gli occhi. Un film amaro e grottesco sul falso mito del
cinema che si stacca e si contrappone al neorealismo. Qui la
rappresentazione del popolo è piena di contrasti e contraddizioni,
realizzata con l'occhio impietoso di chi sa che i sogni sono destinati
ad infrangersi di fronte alla ferocia della realtà. (Dizionario dei
film- Baldini & Castoldi)
PERIODO DI RIFERIMENTO: primissimi anni '50.
PRESENTAZIONE DIDATTICA- USO AI FINI DI DIDATTICA DELLA STORIA
La visione integrale del film si adatta bene all'analisi dei nuovi
comportamenti, nuovi modelli, nuovi “miti” nei primi anni “50”.
- Il cinema irrompe, con tutto il suo fascino e la sua magia, anche in
Italia nel dopoguerra con diffusione molto maggiore rispetto al periodo
fascista in cui pure ebbe una notevole importanza anche per l'uso
propagandistico che se ne fece.
- le sale si moltiplicano, anche all'aperto, anche itineranti
- il cinema è “magico” perché si usano strumenti sconosciuti e gli
effetti sono sorprendenti
- e perché trasporta in mondi “esotici”, “avventurosi”,
straordinari, in contrapposizione alla modestia, alla povertà, alla
durezza della vita del dopoguerra. (collegamento con la novella del
Marcovaldo di Calvino 'Nella nebbia')
- in gran parte è il mito americano che si va imponendo (vedi scena del
film western con John Wayne) - non solo con il cinema, ma con la musica,
i prodotti (Coca Cola),i modelli di vita “libera” e opulenta
(possibilità di raffronti da realizzare con collegamenti
interdisciplinari)
- ma è anche il rilancio degli studi e dell'attività di Cinecittà che
paiono portare quel mondo più vicino e a portata di mano.
- Il cinema ti fa uscire, ti fa evadere, ma ti stordisce, ti fa perdere
i contorni della realtà e del concreto.
- Diventa un tranello pericoloso soprattutto per i più 'deboli', per
chi vive in una dimensione solo privata, che non investe più nella
lotta concreta e quotidiana per migliorare la propria vita individuale e
collettiva, ma si lascia appunto andare al sogno, all'illusione, fino al
tragico impatto con la realtà ben diversa, torbida e meschina che sta
dietro alla vetrina di celluloide. Significativo il contrasto tra i due
personaggi: il marito, realista e concreto, che lavora, affronta(e fa
affrontare alla famiglia)sacrifici per costruirsi una modesta casetta e
la moglie che si lascia trascinare dal sogno di vedere la figlia bambina
nel magico mondo del cinema immaginando per lei un futuro chissà quanto
“straordinario”.
Possibili a questo punto infiniti confronti con il presente, con gli
attuali miti e modelli, con le illusioni, le “fughe”, del mondo di
oggi e nelle società ricche e in quelle povere(potenza delle immagini
televisive nella rappresentazione che tanti immigrati hanno delle società
occidentali al momento del loro arrivo).
ANTOLOGIA
- fervono i lavori a Cinecittà - comparse
- quartieri popolari: palazzoni, cortili, roba stesa
- tanti bambini
- allestimento di un palcoscenico per cinema all'aperto
- interno di casa modesta - niente frigorifero
- scale condominio - niente ascensore, bambini giocano sui gradini
- camera letto - catino con brocca acqua
- espediente per guadagnare: iniezioni a domicilio
- la telefonata a casa dei vicini - telefono bene poco diffuso
- padre con progetto di casa nuova
- le “rate”
- libretto di risparmio semivuoto
- cinema: western con John Wayne
- magia effetti speciali
- contrasto tra marito che minimizza e moglie che sogna
SCHEDA
FILM |
Regia:
Luchino Visconti
Anno: 1951
Con:
Anna Magnani,
Walter Chiari, Tina Apicella, Alessandro Blasetti, Corrado
Mantoni
Soggetto e sceneggiatura: da un’idea di
Cesare Zavattini
Durata: 113’
Genere: drammatico |
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